Anche Agropoli celebra la Giornata Internazionale dell’Infermiere

Omaggio al personale infermieristico agropolese

Raffaella Giaccio
Giornata Internazionale

La Giornata internazionale dell’infermiere si celebra in tutto il mondo e online, il 12 maggio, anniversario della nascita, a Firenze, di Florence Nightingale, riconosciuta come fondatrice dell’infermieristica moderna, e con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica verso l’importanza di questa figura nell’ambito della sanità mondiale.

Il comunicato del Ministero della Salute

Come spiega un comunicato diffuso dal Ministero della Salute, è proprio in onore della Nightingale che ogni anno viene ricordata questa iniziativa, particolarmente sentita nel corso della pandemia.

Gli infermieri, aveva detto un anno fa il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, “sono la spina dorsale di qualsiasi sistema sanitario e oggi, molti di loro si trovano in prima linea nella battaglia contro il Covid-19”. A proposito della donna a cui viene attribuita l’origine dell’infermieristica, gli esperti raccontano che durante la guerra di Crimea, i soldati la notarono per il suo instancabile modo di fare, sempre attiva giorno e notte tra i feriti di guerra, tanto da essere chiamata anche come la “dama della lampada”.

La donna, quindi, scelse definitivamente la “chiamata” alla vocazione da infermiera, nonostante in quel tempo il mestiere fosse poco considerato.

I meriti della fondatrice dell’infermieristica moderna

E, ancora oggi, derivano proprio dalla sua persona i precetti e le linee guida seguiti scelti ed utilizzati dagli infermieri nella cura del paziente, alla base sia dei corsi della Nightingale Training School che istituì nel 1860, sia del “Noteson Nursing”, un libro di 136 pagine diventato fondamento del curriculum delle scuole per infermieri.

Capace di trattare a tu per tu con i grandi luminari del tempo, fra i primati della Nightingale ci fu l’esser la prima donna membro della Royal Statistical Society (entrerà anche all’American Statistical Association), l’aver contribuito alla nascita dei servizi sociali inglesi, così come aver ispirato Henry Dunant per la creazione della Croce Rossa Internazionale”, segnala ancora il sito del Ministero della Salute.

In occasione di questa giornata la responsabile del reparto Covid, dottoressa Rosa Lampasona, ha voluto dedicare una lettera proprio al personale infermieristico del reparto speciale agropolese.

Lettera della Dott.ssa Lampasona

“Una sola parola per VOI che avete dimostrato la vostra professionalità e la vostra competenza “Grazie. “Essere infermieri è ciò che avete dimostrato, con la prontezza e la professionalità di chi sa cosa vuol dire la propria mission e gli fa onore: dove c’è chi soffre c’è un infermiere che assiste. E Voi lo avete dimostrato al di là e al di sopra di tutto.

Sono passati 3 anni da quando abbiamo dovuto modificare, all’improvviso, tutta la nostra vita, personale e lavorativa. Sono stati mesi faticosi che hanno richiesto, a tutti, grandi sacrifici. Vi ho visto stanchi, impauriti, con il sudore sulla fronte, con i segni delle mascherine, in prima linea contro il nemico invisibile, dare tutta la vostra professionalità per curare i malati di Coronavirus, o rendere meno tragici i loro ultimi momenti di vita, lontano da tutti gli affetti.

Ognuno di voi ha messo in campo la propria professionalità, sempre rivolta al bene del paziente, nonostante le tute, il sudore, la nuova modalità di lavoro e il carico emotivo, che insieme alla preoccupazione per le proprie famiglie ed i propri cari, ha rischiato di schiacciare tutti,ma che tutti voi siete stati in grado di sopportare.

Ritengo che ognuno di Voi sia meritevole di un encomio e di un merito professionale che deve essere da esempio alla vostra professione, chi vi amministra e vi dirige deve essere consapevole che non ha il supporto solo di persone che lavorano, ma di professionisti che sentono la loro professione come ragione di vita.

Grazie, a miei colleghi, a tutti gli infermieri, gli OSS e gli ausiliari che, ognuno per la propria competenza professionale e, soprattutto, ognuno per il suo proprio cuore, si sono prodigati perché i nostri pazienti avessero la migliore assistenza possibile e che, tuttora, continuano a farlo. Il nemico non è ancora del tutto sconfitto, ma noi riusciremo ad avere la meglio. Onorata di essere stata al vostro fianco. Grazie a tutti.

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