Altavilla Silentina, Bosco Chianca resta sotto sequestro

Alessandra Pazzanese
Bosco Chianca

Il Bosco Chianca di Altavilla Silentina rimane sotto sequestro. La voce, in paese, circola da stamattina e la vicenda diventa sempre più spigolosa e complessa. La questione ebbe inizio poco più di un mese fa quando il comune, guidato dal sindaco Francesco Cembalo, si attivò per procedere al taglio degli alberi al fine di ripulire l’area e fare cassa attraverso la vendita del materiale legnoso.

La protesta

Immediata fu la protesta di alcuni residenti che si opposero al disboscamento della zona.

A nulla valsero le comunicazioni dell’amministrazione comunale che, più volte, informò i cittadini
di aver ricevuto tutte i pareri regolari per procedere al taglio degli alberi e proprio al fine di acquisire ogni documento utile a testimoniare la regolarità delle operazioni si recò anche a Napoli, presso la sede della Regione Campania.

Sulla questione intervenne anche la presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente e dell’intergruppo parlamentare per i Diritti degli Animali e della Tutela dell’Ambiente, Michela Vittoria Brambilla, di Noi Moderati, che presentò un’interrogazione alla Camera in cui chiese ai ministri della Cultura e dell’Ambiente se fossero intenzionati ad intervenire al fine di evitare l’annientamento del bosco.

Il dibattito

La questione incerta riguardo all’acquisizione dei pareri di regolarità per il taglio del Bosco Chianca portò, successivamente, il sostituto procuratore Marinella Guglielmotti a disporre il sequestro dell’area e la sospensione dei lavori per il taglio degli alberi e a scrivere nel registro degli indagati, tre persone ossia il primo cittadino, Francesco Cembalo, il direttore dei lavori, Giancarlo Eposito e il titolare della ditta incaricata, Giuseppe D’Elia con l’ipotesi di reato del mancato possesso di tutte le autorizzazioni necessarie per procedere all’abbattimento degli alberi.

Dinanzi alla notizia, il sindaco Cembalo, si era detto sereno e aveva annunciato di procedere con un ricorso confermando, ancora una volta di avere, contrariamente a quanto imputatogli, tutte le autorizzazioni paesaggistiche necessarie per procedere.

Cembalo aveva anche richiesto il dissequestro dell’area, richiesta che, però, come si è saputo pochi minuti fa, è stata respinta.

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