Alta Velocità nel Cilento: una vicenda complessa, il Tar di Roma si pronuncerà a fine anno

Contrari alle disposizioni progettuali molti comuni costieri, come Casal Velino, Ascea, San Giovanni a Piro e Vibonati, solo per citarne alcuni: la delocalizzazione della nuova tratta Alta Velocità

Silvana Romano
Alta Velocità nel Cilento una vicenda complessa

Il Tar di Roma rinvia la sua pronuncia sul tema dell’Alta Velocità nel Cilento, dopo la sua esclusione dal progetto finanziato con i fondi del Pnrr e sul quale continua a scendere una pioggia di critiche. Una vicenda complessa, quella che decide il destino di decine di comuni, in gran parte coesi, assieme ad associazioni nate per l’occasione nel contrasto delle decisioni progettuali, che merita approfondimenti, ulteriori discussioni, prima di una sentenza definitiva meramente amministrativa.

E’ questo il senso della pronuncia del Tribunale Amministrativo di Roma. Un rinvio al 23 dicembre, dilata i tempi per ulteriori confronti e concede altri mesi per cercare soluzioni che siano anche di merito.

La vicenda

Il nuovo progetto dell’Alta Velocità, approvato e già a gara, finanziato con parte dei fondi del PNRR, è una spina nel fianco per moltissimi comuni del sud della provincia di Salerno. Decine quelli ricorrenti, nei mesi scorsi, innanzi al Tar di Roma. Una richiesta chiara: l’annullamento del decreto dei Ministeri della Transizione Ecologica e della Cultura, favorevole al nuovo tracciato previsto da RFI. Un percorso di quasi 60 Km in più rispetto a quello attuale e per il quale la spesa prevista è di 30 miliardi di euro, non interamente coperta dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Pessimi gli impatti ambientali: il nuovo tracciato attraverserebbe aree fortemente esposte a criticità idro-geologiche e sismiche, senza considerare lo sfondamento di montagne, per realizzare gallerie, tutte ricadenti in zone Parco e di riserva naturalistica.

Zone costiere addio

Contrari alle disposizioni progettuali molti comuni costieri, come Casal Velino, Ascea, San Giovanni a Piro e Vibonati, solo per citarne alcuni: la delocalizzazione della nuova tratta Alta Velocità, che doppierebbe “la Tirrenica”, a rischio di depotenziamento, distruggerebbe il turismo. Sulla vicenda, si sono espresse in modo aspro anche alcune associazioni nate per contrastare l’idea progettuale, mentre alcuni sindaci hanno favorito momenti di confronto con la cittadinanza. Il primo cittadino di Castelnuovo Cilento, Eros Lamaida, ricorrente innanzi al Tar di Roma, a commento della decisione del Tribunale, rinnova l’impegno per quella che è una battaglia di “progresso e civiltà”.

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