«Prima di togliere il poco ai poveri (giusto cancellare il sussidio a chi è abile al lavoro…) sarebbe stato corretto andare a togliere il molto ai ricchi (Vitalizi, privilegi e stipendi da capogiro ai vari parlamentari)». Così il vicesindaco di Corleto Monforte ed esponente di Italia Viva, Antonio Cancro.
L’amministratore alburnino interviene sulla cessazione dell’erogazione del Reddito di Cittadinanza decisa dal governo Meloni e chiede di «trovare urgentemente una soluzione per garantire un inserimento nel mondo del lavoro a chi è ritenuto in grado di farlo».
Le richieste
«Non c’è da perdere tempo! Le famiglie non possono restare mesi senza sussidi e aiuti prima dell’inserimento lavorativo, ci sono affitti da pagare, bambini da sfamare, bollette che sono in scadenza – prosegue – Uno Stato serio e responsabile interviene con la massima urgenza su questi argomenti.
C’è la necessità di una riforma nel mondo del lavoro, per garantire lo stipendio a tutti, magari dirottando gli importi destinati ai vitalizi e gli stipendi dei politici alle imprese per evitare per magari il pagamento di tasse e contributi ai nuovi assunti, almeno per i primi 3 anni».
La posizione del Movimento 5 Stelle
Sul caso sono intervenuti anche gli esponenti del Movimento 5 Stelle. «L’sms di Inps che comunica la cancellazione del Reddito di cittadinanza smantella lo stato sociale e scarica sui sindaci la furia di tanti cittadini disperati. Nella nostra regione sono circa 37 mila le sospensioni, un quarto del totale a livello nazionale. Se da un lato il Governo Meloni continua a combattere i poveri e non la povertà, affamando i campani in difficoltà, dall’altro assistiamo all’insostenibile ipocrisia di De Luca che pur di guadagnare consensi attacca il governo». Dichiarano i consiglieri regionali del Movimento 5 stelle Campania Michele Cammarano, Vincenzo Ciampi e Gennaro Saiello.
«Una vera e propria presa in giro. Noi non dimentichiamo quando De Luca affermava, testualmente, che “il reddito di cittadinanza sta creando una devastazione sociale, sta dando, dalle nostre parti, lo stipendio alla manovalanza della camorra”, e ancora “il reddito di cittadinanza è una grande truffa, una grande porcheria di clientela politica. Con il reddito di cittadinanza abbiamo mescolato la povertà con i parassiti e con i figli di buona donna”. Offese e insulti vergognosi nei confronti di chi oggi, senza un sussidio vitale, è in preda alla disperazione. Alle azioni indegne del governo si uniscono le giravolte di un presidente che ha perso ormai, agli occhi dei campani, ogni credibilità», concludono.