Omicidio ad Eboli: figlio uccide il padre, un dramma nel dramma

Silvana Scocozza
Omicidio nel rione Pace ad Eboli: figlio uccide il padre in casa

Il dramma nel dramma. Un raptus di follia e la tragedia familiare che si è improvvisamente consumata. Erano da poco trascorse le venti di ieri sera quando la quiete del rione della Pace, in zona Paterno di Eboli, è stata spezzata dalle sirene delle ambulanze e dalle macchine dei carabinieri dirette in via Barolo Longo.

I fatti

L’allarme era stato lanciato da poco, un fatto criminoso si sarebbe compiuto in un appartamento posto nello stabile popolare che affaccia sulla stradina che guarda alla Strada Statale 19.

Quando i soccorritori sono giunti sul posto hanno trovato una scena agghiacciante ad accoglierli.

Riccardo Santimone, un 76enne gommista in pensione, che si prendeva cura della moglie allettata e che al momento della tragedia era a casa, accoltellato alla gola dal figlio 47enne con problemi psichici è stato trovato riverso in una pozza di sangue.

Il giovane che si sarebbe accorto presto della gravità dell’atto appena compiuto, avrebbe avvisato il fratello, che non era in casa, da qui l’allarme e l’invio dei soccorsi.

L’intervento delle forze dell’ordine

Manette ai polsi il ragazzo, pare in stato di semi coscienza, è stato condotto in caserma e posto in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario da parte dei carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Eboli, diretti dal capitano Serafino Palumbo, coordinati dalla locale Compagnia, agli ordini del capitano Greta Gentili.

I militari della Compagnia di via Carlo Alberto Dalla Chiesa, intervenuti prontamente sul luogo della tragedia, hanno avvistato il magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Salerno, che ha disposto l’esame esterno sulla salma a cura del medico legale.

Lutto ad Eboli

La notizia ha fatto presto il giro del paese e ha sconvolto tutto il quartiere. Riccardo e la sua famiglia erano molto conosciuti. Da quando lui si prendeva amorevolmente cura della moglie allettata e di quel figlio con problemi psichici nel quartiere ognuno aveva un occhio di riguardo per loro.

Anche quando doveva svolgere delle piccole commissioni si preoccupava di avvertire i negozianti del suo arrivo così che il tempo d’attesa fosse minimo per non lasciare la moglie a casa troppo tempo da sola.

Un dramma nel dramma quello che ha sconvolto la comunità ebolitana. Un dramma che ha distrutto una famiglia e segnato un quartiere dove tutti conoscevano ed erano affezionati alla famiglia Santimone.

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