Valter Mainetti racconta “The Angel”, l’opera di Benjamin Victor

Redazione Infocilento

L’arte è ormai alla portata di tutti; i musei sono sempre più social e grazie ad internet moltissime persone si stanno avvicinando anche in modo ludico alla storia dell’arte. Nonostante ciò, comprenderla non è sempre così semplice ma per fortuna ci sono amanti e collezionisti d’arte come Valter Mainetti che amano così tanto l’arte da volerla raccontare e spiegare. Un’opera molto discussa in questo periodo è The Angel di Benjamin Victor, una scultura che proprio come racconta il titolo stesso rappresenta un angelo.

L’angelo è un soggetto che torna frequentemente nell’iconografia, basti pensare come sia un simbolo prettamente cristiano che è stato poi estrapolato e reinterpretato nel tempo. Durante le feste natalizie poi, la figura dell’angelo viene sempre più ripresa per il messaggio importante che porta con sé.

Il commento di Valter Mainetti

Valter Mainetti è un esperto d’arte, un collezionista e soprattutto una persona interessata a rendere fruibili le opere a tutti; con la sua Fondazione Sorgente Group in compagnia della moglie non si occupa solamente di collezionare pezzi unici ma anche di metterli a disposizione con mostre a tema, esposizioni ed eventi.

Nonostante i periodi d’arte preferiti da Mainetti siano altri e si possano contare poche opere di arte contemporanea,nella sua collezione il celebre collezionista ha notato la maestria dell’artista nella realizzazione di sculture ed è proprio l’angelo ad averlo colpito particolarmente.

Mainetti racconta così questo artista: “la bravura tecnica di Benjamin Victor nelle sculture e soprattutto nella figura dell’Angelo, per il suo perfetto equilibrio e per la sensualità in armonia con una eterna grazia, mi hanno profondamente colpito”. Insomma, il noto collezionista dimostra come la bravura tecnica ma anche il potere emozionale riescano a trasparire da questa opera. Benjamin Victor è uno scultore da primato: è l’unico artista vivente ad avere ben 3 opere esposte alla National Statuary Hall di Washington raggiungendo la prima esposizione a soli 26 anni. Un artista contemporaneo che possiamo ritenere un vero prodigio nel mondo dell’arte.

Mainetti racconta l’opera spiegando che è stata realizzata sia in argilla che in bronzo e che l’opera presente presso la Fondazione Sorgente Group è quella in bronzo. L’angelo indossa un abito che segue le forme del corpo nella sua interezza e proprio questo vestito dona movimento all’opera. La testa dai lunghi e morbidi capelli è decorata da una coroncina di roselline.

Le parole di Benjamin Victor invece raccontano che “Assieme al celebre fotografo Christopher Peddecord, ho incontrato alcune danzatrici professioniste per scattare loro delle fotografie come modelli per le mie sculture. Questo Angelo fu ispirato dalle foto fatte alla modella e ballerina Dayna Marshall. Sono rimasto stupito dalla maniera con la quale riusciva a volteggiare nell’aria senza alcuno sforzo apparente, e riuscire contemporaneamente ad eseguire pose dinamiche e allo stesso tempo morbide. Nella mia mente ho così pensato a un angelo con le ali spiegate, fluttuare senza alcun peso e utilizzando le linee disegnate dai suoi gesti fluidi, ho composto questa scultura.”

La figura dell’angelo nel mondo dell’arte

L’immagine di un angelo è stata utilizzata nel corso della storia come potente simbolo in diverse forme di opere d’arte. Dagli antichi affreschi ai dipinti rinascimentali, gli angeli sono stati rappresentati in vari modi, a seconda della cultura e dell’epoca in cui l’opera d’arte è stata prodotta.

Nell’arte paleocristiana, gli angeli erano rappresentati principalmente come messaggeri di Dio. In queste opere, spesso appaiono come figure alate con attributi simili a quelli umani, come lunghe vesti o sandali. Queste prime rappresentazioni furono fortemente influenzate dalla mitologia greca antica, che presentava dei e dee con le ali.

Durante il periodo della Riforma (1517-1648), il protestantesimo iniziò a sfidare le tradizionali credenze cattoliche sugli angeli. I riformatori rifiutarono l’idea che gli angeli fossero intermediari tra gli umani e Dio; sostenevano invece che solo Gesù poteva servire da intermediario tra noi e Dio. Ciò ha portato a un cambiamento nel modo in cui gli angeli sono stati raffigurati nell’arte di quest’epoca: sono diventati rappresentazioni meno letterali di esseri divini e promemoria più simbolici della fedeltà a Cristo. In anni più recenti, gli angeli sono stati usati meno per scopi religiosi, ma rimangono ancora oggi simboli popolari nell’arte. Esplorando diverse interpretazioni dell’iconografia angelica nel corso della storia, possiamo ottenere informazioni sia sulle credenze religiose che sui valori culturali nel tempo.

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