Sapri celebra la Giornata della Memoria: «Tutti devono sapere cosa è accaduto durante la Shoah»

È un dovere civile raccontare quanto accaduto e ascoltare le testimonianza di chi è sopravvissuto"

Maria Emilia Cobucci
Sapri Giornata della Memoria

Mantenere alta la memoria affinché le barbarie della deportazione e della shoah non accadano mai più. È questo il messaggio diffuso questa mattina durante l’incontro che si è tenuto presso l’Auditorium di Sapri in occasione della Giornata della Memoria.

La Giornata della Memoria a Sapri

Dobbiamo sempre ricordare gli atti scellerati e brutali commessi contro l’umanità durante il periodo della Shoah – ha dichiarato il Sindaco di Sapri Antonio Gentile Ogni anno ripercorriamo questa giornata coinvolgendo le scuole per rendere sempre più partecipi tutte le generazioni in maniera tale che il sentimento dell’indifferenza non prenda il sopravvento”.

Una storia che dunque va ricordata per le innumerevoli vittime causate dalle leggi razziali, come sottolineato dal presidente del Centro studi Carlo Pisacane Alfonso Andria. “È necessario coinvolgere le giovani generazioni – ha affermato Andria – per far capire loro che questi rischi sono dietro l’angolo. Non sono rischi che appartengono alla storia passata che comunque va sempre ricordata per le tante vittime che ha mietuto l’olocausto“.

L’incontro

Un incontro che ha visto la presenza degli studenti degli istituti scolastici presenti in città, accompagnati dal Dirigente scolastico Corrado Limongi, che attentamente hanno ascoltato quanto affermato dagli illustri interlocutori presenti all’auditorium, la dottoressa e giornalista Paola Mascioli e il docente di Storia Contemporanea Alfonso Conte.

Le future generazioni ma anche quelle attuali devono sapere che cosa è accaduto durante la Shoah agli ebrei ma anche ai rom, ai disabili, ai malati mentali a tutto ciò che era considerato uno scarto della società nel culto dell’uomo ariano – ha aggiunto la Mascioli – Tutti abbiamo sotto gli occhi quelle terribili immagini ma sembra che non riescono più a parlare e questo bisogna evitarlo e scongiurarlo affinché questa giornata non diventi solo un rituale”.

“È un dovere civile raccontare quanto accaduto e ascoltare le testimonianza di chi è sopravvissuto – ha infine affermato Conte – ascoltare – In questo modo si potrà superare il rischio della banalizzazione e di ritualizzaziobe che potrebbe riguardare tali giornate“.

Condividi questo articolo
Exit mobile version