Dal furto in municipio al raid alla scuola: indagini in corso ad Agropoli

Carmela Santi
Piazza della Repubblica ad Agropoli

È giallo sul furto avvenuto nella notte al municipio di Agropoli. Il colpo è stato messo a segno tra mercoledì sera e ieri mattina. Ignoti sono riusciti ad accedere a palazzo di città, sono entrati nell’ufficio anagrafe da dove hanno portato via carte di identità e denaro contante. L’episodio è stato scoperto ieri mattina all’arrivo dei dipendenti comunali.

Furto in municipio, la dinamica

Stando alle prime ricostruzioni uno o più ladri avrebbero forzato una porta d’ingresso che affaccia su piazza della Repubblica e sarebbero entrati nei locali al pian terreno. Una volta dentro avrebbero fatto man bassa di carte di identità vecchio modello, non compilate, timbri e denaro contante per circa 2mila euro.

I soldi erano in una cassaforte la cui chiave era custodita in un cassetto dello stesso ufficio, per cui ai malviventi non è risultato difficile aprirla. I ladri, sfruttando una zona non coperta dalle telecamere di videosorveglianza, hanno forzato una finestra e si sono introdotti anche nei locali della polizia municipale dai quali sono stati asportati vari documenti riposti in un cassetto e in un armadietto. Pare che, nel muoversi agilmente all’interno di palazzo di città, gli autori del furto avessero anche le chiavi di alcune porte.

Le indagini

La scoperta del furto è stata fatta ieri mattina intorno alle 8. Immediatamente i caschi bianchi, con il supporto dei Carabinieri della compagnia di Agropoli, diretti dal capitano Fabiola Garello, hanno avviato le indagini per provare a risalire agli autori del gesto. In zona sono anche presenti delle telecamere di videosorveglianza, le cui immagini potrebbero essere d’ausilio agli investigatori. Il furto avvenuto al municipio di Agropoli non rappresenta un caso isolato.

Il raid a scuola

Alla scuola Landolfi, adiacente al municipio, ignoti hanno forzato una finestra riuscendo ad entrare all’interno del plesso: non hanno rubato nulla, ma sparso la schiuma di un estintore e versato liquami in alcune aule. Una bravata? Un tentativo di depistaggio? Sono tanti gli interrogativi che emergono sulla vicenda.

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