Porto di Sapri, minoranza accusa: manca programmazione

Minoranza chiede lumi sul porto di Sapri. Rilevate criticità su concessioni, gestione rifiuti e versamento dei tributi locali

Maria Emilia Cobucci
Porto di Sapri

«Ennesimo affidamento trimestrale dei pontili comunali del Porto di Sapri. Dopo le promesse fatte in campagna elettorale di un rilancio della nostra infrastruttura portuale, da giugno 2022 non è cambiato niente». Così il gruppo di minoranza SiAmo Sapri che accusa il sindaco Antonio Gentile, il quale avrebbe dovuto «stabilizzare le concessioni», considerata l’importanza dell’area portuale.

Porto di Sapri e concessioni

«Andare avanti di tre mesi in tre mesi (affidando la gestione sempre alla stessa ditta, in arbitraria deroga al principio di rotazione) non vuol dire programmare né mettere in condizioni di fare al meglio l’attività di impresa – fanno sapere dai banchi dell’opposizione – Inoltre, in campagna elettorale fu promesso un immediato rilancio del Porto di Sapri, che allo stato attuale più che lanciato verso il futuro sembra inchiodato nel presente, con una sentenza del TAR che dà ragione al concessionario dell’area tecnica, il quale continua ad esercitare le sue funzioni in ragione di una gara legittimamente assegnata e nei cui confronti l’ansia vendicativa, più volte illegittimamente manifestata da funzionari e amministratori, nulla ha potuto».

Le altre problematiche

Ma ci sono anche altre problematiche inerenti il porto di Sapri rilevate dal gruppo di opposizione, vedi la questione dei rifiuti che «anche quest’estate ha interessato l’area Porto».

Più di recente, inoltre «si sono verificate considerevoli difficoltà a causa della mancata differenziazione dei rifiuti da parte delle utenze e pertanto si sono resi necessari numerosi interventi di pulizia. Alla luce di ciò, speriamo che il Comune vorrà sanzionare coloro che abbandonano rifiuti».

Infine le preoccupazione del gruppo SiAmo Sapri sono relative anche ad una recente indagine della Guardia di Finanza, circa una possibile evasione dei tributi locali sulle aree demaniali pari a 700.000 euro.

«Vorremmo sapere dai nostri amministratori se rispetto a questo enorme importo ci sia una quota di mancato incasso riferita anche a Sapri». Questo il quesito rivolto all’esecutivo Gentile.

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