Riconteggio schede ad Agropoli: prossima settimana decisiva

Il 13 gennaio si concluderanno le operazioni di riconteggio delle schede elettorali presso la Prefettura di Salerno

Ernesto Rocco
Prefettura di Salerno

Potrebbe essere decisiva la prossima settimana per il futuro politico – amministrativo di Agropoli. Salvo ulteriori rinvii o ritardi, il 13 gennaio si concluderanno le operazioni di riconteggio delle schede elettorali da parte della Prefettura di Salerno.

Il ricorso al Tar

Il Tar aveva accolto il ricorso del gruppo politico Liberi e Forti affinché si procedesse ad «una verificazione» delle schede alla luce delle incongruenze emerse dai verbali dei presidenti di seggio.

Fin ora le operazioni in corso presso la Prefettura hanno confermato le criticità, addirittura ulteriori rispetto a quelle inizialmente messe in evidenza dai legali dei ricorrenti. Una volta completate le procedure spetterà ai giudici comprendere se gli errori siano stati tali da compromettere il risultato delle urne oppure no. Nel primo caso si ritornerebbe al voto in una o più sezioni.

Riconteggio schede e movimenti politici

I timori che ciò possa accadere, e le sensazioni di una impopolarità diffusa in città, hanno indotto l’attuale gruppo di maggioranza a rimettersi in modo per provare a stabilire accordi e alleanze.

Si pesca in particolare tra gli esponenti del gruppo che ha sostenuto il candidato sindaco Massimo La Porta. In bilico il consigliere Bruno Bufano mentre sarebbe toccato ad un assessore provare ad avvicinare storici esponenti di Forza Italia.

Ma l’alleanza che più farebbe discutere e di cui tanto si parla è quella con Elvira Serra, candidata a sindaco contro Roberto Mutalipassi nelle elezioni di giugno e tra le più critiche contro il sistema politico che lo appoggia. Proprio dalle sue denunce fatte dai palchi sarebbe partita anche una inchiesta da parte della Procura di Vallo della Lucania. Per ora non arrivano conferme, ma neanche smentite.

Se ne saprà di più nelle prossime settimane. Ciò che però pare evidente è che lo scacchiere politico, in caso di ritorno alle urne, non sarà lo stesso della scorsa primavera.

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