Presidente del Parco del Cilento: attesa per la nomina

Ernesto Rocco

Chi sarà il prossimo presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni? È una domanda ricorrente dopo il saluto di Tommaso Pellegrino che per sei anni ha guidato l’Ente. Con la fine dell’anno ha terminato il suo mandato e si attendono le indicazioni che dovranno giungere dal governo di centro-destra. Questo è un primo dato utile ad identificare da quale area politica arriverà il nuovo presidente.

Come avviene la nomina

Il presidente di un Parco Nazionale viene nominato con decreto del Ministro dell’ambiente, d’intesa con i presidenti delle regioni nel cui territorio ricade in tutto o in parte il parco.

La legge prevede che l’intesa tra gli enti sia resa entro trenta giorni, trascorsi i quali è da ritenersi acquisita tramite silenzio assenso. In caso di risposta negativa alla richiesta di intesa, il Ministro propone una seconda intesa con un candidato diverso e in caso di un nuovo esito negativo procede direttamente alla nomina del Presidente escludendo i due nomi su cui l’intesa è stata negata.

I nomi

Diversi i nomi che circolano per il nuovo presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. II primi rumors riguardavano Giovanni Fortunato, sindaco di Santa Marina e Costabile Spinelli, ex sindaco di Castellabate. Il primo è un esponente di Fratelli d’Italia, il secondo di Forza Italia.

Ma ci sono anche altre figure. I forzisti, infatti, tramite il senatore Maurizio Gasparri, potrebbe proporre il sindaco di Roscigno, Pino Palmieri. Il partito di Giorgia Meloni, invece, attraverso il viceministro Edmondo Cirielli, potrebbe spingere per Simone Valiante, ex esponente del Pd che alle ultime politiche avrebbe abbracciato la causa di Fratelli d’Italia. Il nome più quotato, però, è quello di Marcello Feola.

Difficile che su questi nomi, però, il governo trovi un’intesa con la Regione. Più probabile, almeno inizialmente, la nomina di un commissario in attesa di trovare un nome univoco o, in alternativa, che il Ministero agisca autonomamente.

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