Criticità all’ospedale di Vallo della Lucania: «Regione intervenga»

Costabile Pio Russomando
Ospedale Vallo della Lucania

Sono diverse le criticità che interessano l’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania, da quelle relative al personale alla necessità di garantire maggiori e migliori servizi. Questioni irrisolte e che restano di grande attualità.

Ospedale “San Luca”, la nota del Comune di Vallo della Lucania

Ecco perché l’amministrazione comunale di Vallo della Lucania, ha voluto rivolgere un appello all’assessorato alla Sanità della Regione Campania affinché si adoperi con urgenza per la pronta risoluzione di tutte le problematiche e criticità riguardanti il presidio ospedaliero.

Rivendichiamo – ha detto in consiglio comunale il capogruppo di maggioranza Antonio Bruno alla politica il ruolo di controllo e monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi aziendali, per dire no al divario tra sanità pubblica e privata, reclamando il rafforzamento dell’organico del personale medico e infermieristico, passando per l’immediata indizione dei concorsi che garantiscono la presenza di personale libero da condizionamenti politici, ponendo il merito al primo posto. La direzione generale del presidio ospedaliero ha recentemente rassicurato il sindaco, Antonio Sansone, sulle attività in corso per dare pronta soluzione ai problemi del San Luca come la mensa, la precarietà della sala mortuaria e l’indizione a breve dei concorsi. Intendiamo chiedere di poter svolgere una riunione del consiglio comunale alla presenza della direzione generale e degli operatori interessati. Chiamiamo a raccolta il territorio e tutti i Comuni per far voti alla Regione Campania sulla questione dell’istituzione di una seconda Asl nel Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni”.

Le criticità

Ma le criticità non finiscono qui considerato che fin ora la regione Campania ha depotenziato in più occasioni l’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania.

“Segnali di discontinuità dovrebbero arrivare dalla Regione Campania, vista la paventata esclusione della rete oncologica e stante la difficoltà obiettiva di realizzare una seconda Asl, si può pensare all’introduzione di un polo oncologico a sud di Salerno, che potrebbe essere insediato ad Agropoli, anche come soluzione per un’equilibrata ripartizione dei ruoli tra i principali presidi ospedalieri presenti sul territorio – ha infatti affermato l’assessore Nicola BottiIn ogni caso, un plauso va all’iniziativa politica assunta, che rompe finalmente il silenzio e alza l’attenzione su una questione sentita da tutti i cittadini”.

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