Truffa ai danni del Comune di Ascea, nove dipendenti sotto indagine

Redazione Infocilento
Il Tribunale di Vallo della Lucania

La Guardia di Finanza di Salerno ha eseguito un decreto di sequestro preventivo d’urgenza, finalizzato alla confisca diretta di 8 dipendenti del Comune di Ascea. A loro carico è stato ipotizzato il reato di truffa ai danni dell’Ente.

Truffa ai danni del Comune: l’indagine

Le indagini delle Fiamme Gialle della Compagnia di Vallo della Lucania sono state avviate a seguito della denuncia pervenuta da un dirigente di un altro Comune. Quest’ultimo aveva richiamato l’attenzione su criticità emergenti in ordine all’orario di servizio svolto da alcuni impiegati.

Le attività investigative hanno quindi riguardato, nel dettaglio, l’analisi delle timbrature (orario di entrata e di uscita) di tutto il personale, consentendo di rilevare, per alcuni di essi, la presenza di notevoli debiti orari, maturati negli anni dal 2018 al 2021 a fronte di un numero di ore effettuate nettamente inferiore a quello dovuto.

In particolare i militari hanno passato al setaccio tutti i documenti acquisiti presso l’Ufficio deputato all’amministrazione ed alla gestione delle risorse umane. Hanno dunque verificato la regolarità dei dati inerenti alle presenze, assenze, ferie e permessi.

Stando alle risultanze, quindi, gli indagati, pur avendo prestato un numero di ore di lavoro inferiore alla soglia minima mensile (peraltro in via totalmente ingiustificata), avevano percepito in busta paga i normali compensi. Tutto ciò senza subire decurtazioni stipendiali di alcun tipo.

Nel corso degli accertamenti, è stato inoltre scoperto che, sin dalla installazione, il marcatempo adottato dal Comune per il conteggio delle presenze e dei turni effettuati
(attualmente sottoposto a vincolo cautelare) non era mai stato collegato alla rete né agli Uffici personale ed economato. In questo modo aveva lasciato del tutto inosservate le anomalie sussistenti.

Il sequestro

Sulla base del grave quadro indiziario ricostruito e della quantificazione delle maggiori retribuzioni corrisposte, al fine di garantire li recupero delle somme indebitamente percepite,
l’autorità giudiziaria ha disposto, a carico dei dipendenti dell’Ente coinvolti, il sequestro preventivo di beni mobili, immobili e risorse finanziarie per oltre 30.000 euro.

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