Natale, Bar chiusi e tutti a casa. L’ordinanza del Sindaco vieta ogni divertimento, ecco dove

Silvana Scocozza
Municipio Eboli

Con l’ordinanza n.313 del 19/12/2022 a firma del Sindaco il Natale a Eboli subisce un grande scossone. “Bar ed esercizi simili devono essere chiusi dalle ore 20.00 del 24 alle ore 5.00 del 25 dicembre.

Stessa cosa per capodanno. Bar ed esercizi simili devono essere chiusi dalle ore 20.00 del 31 dicembre alle ore 5.00 del 1 gennaio”. Pochi minuti dopo la pubblicazione all’Albo Pretorio del Comune, ed insorgono esercenti, giovani, associazioni di categoria.

La rivolta social è capitanata da un gruppo di avventori dei maggiori punti di aggregazione del centro cittadino. E anche Unimpresa- Associazione Area del Sele prepara una nota stampa. Ridateci il Natale è lo slogan usato dai più.

Il documento di Unimpresa

Unimpresa: «Ordinanza paradossale. Sempre più increduli davanti ad una incapacità dilagante». A nome di Unimpresa e degli esercenti associati esprimo incredulità e sconcerto per l’ordinanza emanata dal Sindaco Mario Conte in data odierna, inerente le autorizzazioni per le attività commerciali nei giorni24 e 31 dicembre. Questa ordinanza, infatti, prevede la chiusura delle attività dalle 20 alle 05 del mattino, nei suddetti giorni. Come sia possibile non riusciamo a spiegarcelo.

Abbiamo partecipato, invitati dal vicesindaco Consalvo, ad una riunione in Comune pochi giorni fa. Abbiamo discusso. Ci siamo confrontati. Abbiamo raggiunto un accordo. Ora ci ritroviamo un’ordinanza paradossale che va completamente nel senso contrario agli accordi.

Forse chi è preposto a gestire e organizzare le imprese di questa città non ha mai lavorato nella sua vita. Non c’è altra spiegazione. I nostri giovani, i nostri imprenditori, i nostri commerciati vengono beffeggiati da un foglio di carta che non significa nulla, che non trova riscontro nella realtà.

Qualcuno ha spiegato all’amministrazione che le restrizioni Covid non esistono più? Non basta averci regalato un Natale tra i più tristi della storia ebolitana. Non basta un vicesindaco che decide arbitrariamente di non far svolgere in Piazza Della Repubblica il beach soccer, evento che negli anni passati ha portato migliaia di persone, con la scusa della sabbia che danneggia il salotto buono della città, per poi far occupare la stessa Piazza ad una pista di ghiaccio per il pattinaggio di cui usufruiscono pochissimi bambini e ragazzi, visti i costi esorbitanti (14euro all’ora).

E proprio come se non bastasse, questo privato ha anche il permesso di allacciarsi alla corrente pubblica! A Pontecagnano di pattina gratis. Da Eboli a Pontecagnano c’è una distanza di 21 km che, se percorsi in autostrada, diventano 17 km. Il costo del carburante per arrivare è di 2,38 euro. Aggiungendo il carburante per il ritorno si spendono 4.76 euro. Pattini gratis contro i 14 euro all’ora. In soldoni, andando a Pontecagnano, gli ebolitani risparmiano 9,24.

Il costo di due pizze, circa. Il nulla sotto l’albero per Natale. Sembra il titolo di un film e invece è proprio il nulla quello che hanno creato per chi prova a non far morire questa città, con tutte le sue forze, con tutte le sue risorse e con tutte le sue speranze. Ci chiediamo se davvero sanno cosa fanno. Può essere mai possibile che nel pieno della serata centinaia di giovani saranno costretti ad andare fuori Eboli, con tutti i rischi che ne comporta? Non è possibile una valutazione cosi superficiale. Chiediamo all’amministrazione di rivedere tale ordinanza.

La risposta social del sindaco Mario Conte

𝐐𝐮𝐞𝐬𝐭𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐨𝐫𝐝𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐚, 𝐯𝐨𝐫𝐫𝐞𝐢 𝐭𝐫𝐚𝐧𝐪𝐮𝐢𝐥𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐫𝐞 𝐠𝐥𝐢 𝐞𝐬𝐞𝐫𝐜𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐢 𝐛𝐚𝐫, 𝐢𝐧 𝐨𝐫𝐝𝐢𝐧𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐨𝐥𝐞𝐦𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐞 𝐨𝐫𝐞. Nella giornata di domani [oggi per chi legge. ndr] sarà integrata l’ordinanza con i seguenti punti: – Possibilità di fare gli eventi senza limitazione di giorni; – La musica sarà regolamentata sulla scorta dell’ ordinanza di ottobre già concordata, a suo tempo, con gli esercenti commerciali; – I Bar e gli esercizi similari possono essere aperti senza limitazioni di orari; Godiamoci questo periodo con felicità e serenità. L’ultima chiosa ha, ovviamente, aizzato ancora di più gli animi.

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