Natale tra fede, tradizione e gastronomia. Ecco le pastorelle, un dolce che non può mancare sulle nostre tavole

Letizia Baeumlin
Pastorelle

Si avvicina il Natale, un periodo che non è soltanto un importante momento di fede ma anche di tradizioni, soprattutto culinarie. Ci sono infatti pietanze e dolci tipici che non possono mai mancare sulle tavole del Cilento. Uno di questi? Le pastorelle. Il nome di questo dolce cambia in base al luogo, così come l’aroma aggiunto al ripieno, ma tutte le varianti sono deliziose.

Una leggenda racconta che prendono il nome dai pastori che nell’antichità preparavano questi dolcetti per la primogenita femmina nel giorno in cui veniva presa in moglie.

Come preparare la sfoglia delle pastorelle

  • Il primo passo da fare per preparare le pastorelle è prendere un recipiente versare 1 kg di farina setacciata.
  • Al centro mettere 4 uova intere, un bicchiere di olio, e un bicchiere di vino bianco e 100 gr di zucchero semolato.
  • Impastare energicamente e finire di lavorare la pasta su di un piano da lavoro preferibilmente il legno finché la sfoglia non risulta elastica ed omogenea.
  • Formare un panetto e lasciarlo riposare coperto da un canovaccio per 30 minuti.

Il ripieno

Per il ripieno delle pastorelle lessare 1 kg di castagne, se si preferiscono quelle secche, lasciarle a bagno per 24 ore prima di lessarle. Una volta cotte ridurle in poltiglia con un passaverdura manuale oppure uno schiacciapatate.

Aggiungere 500 gr di cioccolato fondente grattugiato, 200 gr di zucchero, 100 gr di cacao amaro in polvere, un bicchiere scarso di martini bianco, rum, anice… il liquore che più soddisfa il vostro palato.

Tirare la pasta fino ad ottenere una sfoglia di circa 2 mm di spessore, ricavarne dei quadrotti o dei cerchi ed adagiarvi sopra ad ognuno un cucchiaio di composta di castagne e ricoprire, chiudere e pizzicare nei 4 lati quasi a formare una stella. Friggere in abbondante olio fino a raggiungere una perfetta doratura. A questo punto le vostre pastorelle saranno quasi pronte.

A piacere decorare con zucchero al velo oppure miele di castagno e confettini colorati.

Nel basso Cilento, tipiche di Palinuro una variante farcita con fette di pera secche.

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