Memorie di guerra, ritrovata ad Abatemarco una lettera struggente di un soldato alla moglie

Roberta Foccillo

La Prima Guerra Mondiale ha lasciato, negli anni, un’eredità diffusa e fortemente presente anche sul territorio cilentano. Ad Abatemarco, le testimonianze della guerra del ’15/’18, sono tangibili. Pure il piccolo centro cilentano, ha avuto i suoi giovani eroi che hanno sacrificato la loro vita per donare la libertà.

La lettera ritrovata di un soldato alla moglie

Ritrovata, recentemente, una lettera struggente di un soldato che fece recapitare alla moglie dopo la sua morte al fronte.

Angelo Raffaele Serra, questo il nome di uno di quei tanti giovani che dal fronte non fecero mai ritorno.

Il messaggio

“𝐶𝑎𝑟𝑎 𝑚𝑜𝑔𝑙𝑖𝑒, 𝑚𝑖 𝑡𝑟𝑜𝑣𝑜 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑑𝑒𝑠𝑡𝑟𝑎 𝑑𝑖 𝐺𝑜𝑟𝑖𝑧𝑖𝑎 𝑎 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑖𝑛𝑖𝑠𝑡𝑟𝑎 𝑑𝑖 𝑀𝑜𝑛𝑡𝑒 𝑆𝑎𝑛𝑡𝑜. 𝑆𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑚𝑜𝑟𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑠𝑜𝑡𝑡𝑜 𝑎𝑖 𝑏𝑜𝑚𝑏𝑎r𝑑𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑚𝑜𝑟𝑖𝑟𝑒𝑚𝑜 𝑎𝑛𝑛𝑒𝑔𝑎𝑡𝑖 𝑛𝑒𝑙 𝑓𝑖𝑢𝑚𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙’ 𝐼𝑠𝑜𝑛𝑧𝑜.

P𝑜𝑟𝑡𝑎𝑚𝑖 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑜, 𝑣𝑢𝑜𝑖 𝑏𝑒𝑛𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑒 𝑓𝑖𝑔𝑙𝑖𝑒. 𝑉𝑜𝑟𝑟𝑒𝑖 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑢𝑛 𝑢𝑐𝑐𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑣𝑜𝑙𝑎𝑟𝑒 𝑚𝑎 𝑛𝑜𝑛 𝑙𝑜 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑜 𝑓𝑎𝑟𝑒.

T𝑢𝑜 𝐴𝑛𝑔𝑒𝑙𝑜 𝑅𝑎𝑓𝑓𝑎𝑒𝑙𝑒”

La lettera di Angelo Raffaele Serra

I pochi soldati che dal fronte fecero ritorno e che ebbero la possibilità di raccontare quello che avevano vissuto nel corso di quegli anni difficili, hanno lasciato una testimonianza terribile; anni drammatici, lettere, cartoline spesso sofferte.

Uno straordinario viaggio indietro nel tempo. Una testimonianza struggente quella che arriva da Abatemarco, che mette nero su bianco descrivendo, perfettamente, lo stato d’animo dei giovani costretti a vivere momenti terribili.

Ritrovare la lettera è un modo per segnare un tratto identitario e profondo in ognuno di noi, potrebbe essere, inoltre, un modo per avviare raccolte e collezioni di documenti e ricordi.

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