La Dieta Mediterranea conquista New York. Un successo la mission italiana all’Onu

Elena Matarazzo
Dieta Mediterranea alle NU

Dal Cilento a New York, la Dieta Mediterranea conquista anche le Nazioni Unite. In occasione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, infatti, il Comune di Pollica aveva organizzato, insieme al Future Food Institute, presso il Palazzo di Vetro dell’Onu, a New York, una conferenza sulla Dieta Mediterranea, dal titolo “Mediterranean Diet – Lifestyle for a Sustainable Future – A cultural asset, a strategic tool, sustainable development”.

La missione italiana a New York per promuovere la Dieta Mediterranea

Ad accogliere la delegazione italiana, guidata dal sindaco di Pollica, Stefano Pisani, e dalla presidente del Future Food Institute, Sara Roversi, è stato l’ambasciatore italiano all’Onu, Maurizio Massari, rappresentante permanente alle Nazioni Unite. Quest’ultimo ha evidenziato come la “Dieta Mediterranea è un esempio tangibile di una forza trainante per lo sviluppo sostenibile ed un modello di eccellenza per garantire sistemi alimentari sostenibili toccando le varie dimensioni sociale, economica e ambientale”.

L’evento è stato inaugurato dalle parole del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Lollobrigida che ha sottolineato “la necessità di puntare a un sistema alimentare che sia davvero sostenibile e sano”, mettendo in rilievo il valore della Dieta Mediterranea sui cui il governo italiano deve investire.

I commenti dei protagonisti

La conferenza organizzata all’’Onu è stata fondamentale per mettere in luce la ricchezza offerta dal Patrimonio Immateriale Dieta Mediterranea. Un modello radicato nella storia, la nostra storia, ma estremamente proiettato verso il futuro. L’approccio ecologico integrale che caratterizza lo Stile di Vita Mediterraneo si manifesta in modo concreto in politiche di rigenerazione e sviluppo sostenibile che mirano alla salute delle comunità locali e alla tutela delle risorse e dei territori. E’ il punto di partenza per generare nuove connessioni verso uno sviluppo sempre più sostenibile, per rafforzare alleanze strategiche e potenziarne la diffusione sul piano nazionale e internazionale“. Così si è espressa a margine della missione newyorkese Sara Roversi.

Nella mia vita – ha detto invece Stefano Pisani – credo di essere stato molto fortunato a nascere a Pollica nel Cilento, di aver potuto conoscere personalmente i lavoro dei grandi scienziati americani (Ancel e Margaret Keys) che erano venuti nel mio Comune a Pioppi, proprio per studiare il nostro modo di vivere, inventando poi il concetto di dieta mediterranea. E sono cresciuto immerso nel quadro dello stile di vita: Dieta Mediterranea. Un quadro di riferimento che è diventato per me una vera e propria bussola per orientare ogni mia scelta.
Ho avuto la fortuna di essere sindaco e, come tutti i sindaci, di avere la possibilità di attuare politiche locali che attraverso le mie scelte permetteranno di incidere e migliorare la vita della mia comunità, ma soprattutto ho avuto la fortuna di avere un grande sensei, il mio mentore, il mio sindaco Angelo Vassallo”.

A valle dell’evento il sindaco ha anche dichiarato che “L’appuntamento alle Nazioni Unite rappresenta un punto di svolta straordinario per il Cilento e per l’Italia tutta. Finalmente abbiamo potuto rappresentare alla Comunità Internazionale, il valore assoluto della Dieta Mediterranea che è ormai da considerarsi un valido modello di sviluppo sostenibile. Abbiamo potuto condividere con gli Ambasciatori presso le Nazioni Unite di Italia e Marocco i prossimi passi da compiere per l’adozione di azioni concrete a favore dello Stile di Vita Mediterranea che sono certo garantiranno un ulteriore capitalizzazione del valore del nostro Patrimonio Immateriale”.

La giornata è poi proseguita con una visita alla Community School 55. Qui il professore Stephen Ritz, uno dei più amati ed efficaci divulgatori in tema di educazione alimentare, ha lanciato il progetto Green Bronx Machine. Si tratta di un progetto didattico che vede nell’insegnare a fare l’orto il pilastro di un modello educativo che mette al centro la “cura” per la vita, la salute e l’ambiente.

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