Agro fotovoltaico, Fotovoltaico, Eolico: investimenti previsti dal PNRR

Edoardo Marcianò
Agrofotovoltaico

Per affrancarsi dalla dipendenza del gas russo e contrastare gli effetti del cambiamento climatico, l’Italia e l’Europa puntano sulle c.d. F.E.R. (fonti da energia rinnovabile). Agro fotovoltaico, Fotovoltaico ed Eolico sono le tre vie per intraprendere il lungo (e non facile) percorso previsto dalla missione “Rivoluzione verde e transizione ecologica”. Per questa mission, il PNRR ha messo sul piatto circa 60 milioni di euro complessivi.

Tra le priorità del PNRR e del progetto Next Generation EU, troviamo transizione energetica, economia circolare, decarbonizzazione, mobilità ed agricoltura sostenibile.

Per centrare il bersaglio, è necessario investire in ricerca, sviluppo e creazione di nuovi modelli di business in ambito ecologico, da destinare alle principali filiere della rivoluzione verde. A che punto siamo in Italia?

Agro fotovoltaico, Fotovoltaico, Eolico e non solo: il Piano per la Rivoluzione Verde

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) include progetti per realizzare impianti eolici e fotovoltaici galleggianti offshore (100 MW con sistemi di accumulo ed altrettanti con tecnologie diverse). L’obiettivo è produrre 480 GW all’anno di energia per ridurre 286mila tonnellate di emissioni di CO2.

Considerando che il comparto agricolo è responsabile del 10% delle emissioni di gas serra in Europa, si pensa alla diffusione di impianti agro-voltaici per rendere il settore più sostenibile (riduzione dei costi e dell’impatto ambientale).

Altrettanto importante, nell’ambito della transizione ecologica e rivoluzione verde è il ruolo dell’idrogeno allo scopo di decarbonizzare l’industria, i trasporti ed il settore terziario grazie alla produzione di elettrolizzatori. Si pensa alla mobilità dolce (elettrificata), al trasporto ferroviario e su strada. Secondo i piani europei, entro il 2050 l’emissione di CO2 dovrebbe ridursi di 560 milioni di tonnellate grazie all’uso dell’idrogeno.

Il PNRR punta anche su soluzioni innovative come sistemi che sfruttano l’energia del mare (moto ondoso, maree, correnti) o che migliorino l’utilizzo del biometano derivante da biomasse agricole o agroindustriali per ridurre l’uso dei gas a effetto serra.

Per la produzione, consumo e utilizzo di energia rinnovabile, il PNRR ha destinato 2,2 miliardi alle comunità energetiche e reti intelligenti (smart grid).

Il valore dell’Agro fotovoltaico nella Rivoluzione Verde

Ma cosa è l’agro fotovoltaico? Noto anche come Agrovoltaico o Agrivoltaico, è un sistema ibrido che combina la produzione agricola con la produzione di energia elettrica sulla stessa porzione di territorio grazie all’utilizzo di pannelli fotovoltaici ed al recupero di terreni inutilizzati.

Questo sistema non compromette l’uso dei terreni agricoli: a differenza dei tradizionali impianti fotovoltaici a terra non consuma suolo agricolo.

Per ottenere il massimo dai terreni destinati tanto alla coltivazione quanto all’allevamento di bestiame, i pannelli agro fotovoltaici di nuova generazione devono essere posizionati nel modo giusto, a circa 5 metri da terra e liberi di ruotare su 1 o 2 assi per l’ombreggiamento dinamico, regolabile. Integrano un’unità elettronica in grado di muoverli affinché siano sempre orientati verso il sole per massimizzare la produzione di energia fino al 30% rispetto ai tradizionali pannelli fotovoltaici fissi. Grazie ad appositi sistemi di monitoraggio è possibile verificare l’impatto sulle colture, il risparmio idrico, la produttività agricola, il microclima, il recupero della fertilità del suolo, la resilienza ai cambiamenti climatici.

Vengono montati moduli elevati da terra o sistemi interfilari che, in tal modo, “non compromettono la continuità delle attività di coltivazione agricola e pastorale” come indicato nel DL Semplificazioni bis 77/2021.

I vantaggi dell’Agrovoltaico

Nell’attuale momento di crisi energetica ed economica, i sistemi agro fotovoltaici potrebbero rivelarsi una scelta primaria di sostenibilità in Italia.

I vantaggi dell’Agrovoltaico sono stati individuati da un progetto tedesco del Fraunhofer Institute che ha preso il via nel 2016:

  • Aumenta i rendimenti del terreno agricolo, la produttività delle colture e l’efficienza d’uso dell’acqua;Diminuisce la temperatura del suolo e le condizioni di ombreggiamento consentendo alle colture di far fronte alle condizioni calde e secche ed alle scarse precipitazioni;
  • Riduce l’evaporazione dei terreni permettendo il recupero di acque piovane e meteoriche;
  • Protegge le colture da eventi climatici disastrosi;
  • Riduce i costi energetici rendendo i processi produttivi più competitivi;
  • Consente la decarbonizzazione;
  • Riduce gli effetti negativi della radiazione solare nelle regioni aride e semi-aride.

Secondo una ricerca Enel Green Power pubblicata nel mese di maggio 2022, nelle coltivazioni agricole la convivenza con il fotovoltaico può aumentare la resa della coltura fino al 60% oltre a favorire la biodiversità.

Decreto Energia e Decreto Ucraina: misure urgenti a sostegno delle imprese

Il forte aumento dei prezzi dell’energia e dei carburanti ha spinto il Governo italiano ad emanare il Decreto Energia (DL 17 del 21 marzo 2022) convertito in Legge il 21 aprile 2022 per sostenere le imprese.

Parallelamente, è stato emanato il Decreto Ucraina (DL 21 del 21 marzo 2022) con misure urgenti per far fronte agli effetti economici e umanitari della crisi ucraina e della conseguente crisi internazionale in atto.

Tra le varie misure previste da questi due decreti legge, evidenziamo:

  • L’azzeramento degli oneri di sistema per il 2° trimestre 2022;
  • la riduzione dell’IVA e dei costi generali del gas (5%);
  • il contenimento dell’aumento dei prezzi dell’energia;
  • piani di rateizzazione delle bollette;
  • credito d’imposta del 20% a favore di imprese energivore e gasivore;
  • interventi in favore del settore dell’autotrasporto.

Si tratta di interventi importanti ma bastano per salvare le imprese dal rischio fallimento? L’unica risposta a questa domanda è pensare subito al futuro puntando sull’utilizzo di fonti rinnovabili.

Con il Decreto Energia il Governo intende supportare lo sviluppo agrivoltaico, favorire l’espansione del fotovoltaico su superfici di edifici agricoli per l’autonomia energetica delle imprese (impianti fino a 200KW), garantire incentivi per gli impianti fotovoltaici in area agricola ed accelerare il percorso di aste FER.

Agro fotovoltaico: consumo di suolo zero

Per consumo di suolo si intende la perdita di una risorsa ambientale essenziale a seguito dell’occupazione di superficie agricola, naturale o seminaturale con copertura artificiale di terreno. In tale contesto si colloca la copertura di suolo a causa dell’utilizzo di strumenti tecnologici, in particolare l’uso di Agro fotovoltaico in area agricola, tema nuovo legato alla produzione di energia solare, produzione agricola e tutela del territorio.

Il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (P.P.T.R.) sconsiglia la realizzazione di impianti FER (fonte di energia rinnovabili) in aree agricole che rientrano in contesti paesaggistici peculiari per evitare una diminuzione della qualità paesaggistica complessiva dei luoghi. Tuttavia, una sentenza del T.A.R. di Lecce dell’11 febbraio 2022 ha rilevato che il P.P.T.R. si occupa di impianti fotovoltaici, non agro fotovoltaici di nuova generazione (successivi alla normativa). Mentre gli impianti fotovoltaici tout-court rendono impermeabile il suolo impedendo la crescita della vegetazione, gli impianti dell’agri-fotovoltaico vengono collocati su pali più alti e ben distanziati tra loro che non compromettono affatto la coltivazione sul terreno e la produzione agricola.

Il 12 ottobre 2022, sono state pubblicate nuove sentenze del TAR Lecce (nn. 1583, 1584, 1585, 1586) a tutela dell’Agri-fotovoltaico da dinieghi autorizzativi ingiustificati.

Con i nuovi impianti agrovoltaici, la superficie del terreno resta permeabile, utilizzabile per la coltivazione agricola. Di conseguenza, i profili di contrasto col PPTR non sussistono. Il consumo del suolo è zero, l’Agro fotovoltaico non danneggia il territorio e va favorito anche alla luce delle misure programmatiche dettate dal PNRR e dagli incentivi introdotti dal legislatore statale.

La Puglia sarà la prima Regione in Italia a sperimentare sistemi agro fotovoltaici. Ciò grazie all’accordo siglato il 2 agosto 2022 tra Artigianfer, Signify e Vespera Power.

Altre soluzioni a consumo zero del suolo

Un’altra soluzione che non consuma suolo è data dalle autostrade, dall’installazione di pannelli solari sulle barriere acustiche ai margini della carreggiata. La prima sperimentazione in questo senso è stata effettuata nel 2009 sull’autostrada del Brennero, precisamente sulla barriera antirumore all’altezza del Comune di Isera. Sono stati installati 4mila moduli fotovoltaici lungo 1 km di autostrada, che producono 750mila KW all’anno di energia solare, energia pulita. Poi ci sono gli edifici pubblici, le scuole, le aree militari.

L’obiettivo è raggiungere quota 85 GW di rinnovabili nel 2030: richiederà 90mila ettari che sono lo 0,3% della superficie italiana. Praticamente zero. L’opportunità è irrimandabile ed urgente. Si prevede che, nel 2040, gran parte dell’energia (elettrica ma anche destinata a riscaldamento e trasporto) potrebbe derivare da fonte rinnovabile.

Mission 2 del PNRR a supporto dell’Energia rinnovabile

Secondo quando stabilito dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030, nei prossimi 9 anni l’Italia dovrà realizzare 32 GW di nuovo fotovoltaico. Perciò, il PNRR ha stanziato 2,6 miliardi di euro complessivi, di cui 1,1 miliardi per sostenere lo sviluppo dell’Agrovoltaico. Ciò al fine di risolvere il problema della decarbonizzazione, rilancio dell’agricoltura italiana e produzione di energia pulita e rinnovabile.

Le linee guida per l’Agro fotovoltaico

Nei primi giorni di luglio 2022, il MiTE (Ministero della Transizione Ecologica) dell’ex Governo Draghi ha pubblicato le Linee guida in materia di Impianti Agro fotovoltaico.

Questo documento descrive le caratteristiche minime ed i requisiti necessari affinché un impianto fotovoltaico possa essere ritenuto agrivoltaico per dar modo alle imprese di accedere agli incentivi PNRR. Vengono indicate in dettaglio le tipologie di impianti che si possono realizzare, su quali terreni e con quali colture.

La Mission 2 del PNRR prevede un investimento a sostegno della realizzazione di impianti innovativi e off-shore (impianti eolici e fotovoltaici, altre tecnologie innovative). Il termine per completare i lavori è fissato al 30 giugno 2026 con scadenze intermedie da rispettare (progetti da presentare entro il 30 giugno 2023, aggiudicazione delle risorse entro settembre 2023).

Si attende il primo bando entro il 21 dicembre 2022 cui partecipare per ottenere l’assegnazione delle risorse relative a progetti che utilizzano pannelli a energia solare nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale.

Oggi più che mai, l’autonomia nel settore energia in Italia è fondamentale per l’economia: il Governo dovrebbe premere l’acceleratore sugli investimenti.

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