Ambiente, Campania bocciata. Male Salerno

Ernesto Rocco
Smog Ambiente

Città della Campania bocciate sul fronte sul fronte ambiente. È quanto emerge dal rapporto Ecosistema Urbano 2022 di Legambiente che parla di città immobili, poco green, senza una visione di futuro. L’analisi è stata realizzata in collaborazione con Il Sole 24 ORE, e riguarda le performance ambientali di 105 Comuni capoluogo sulla base di 18 indicatori, distribuiti in sei aree tematiche: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia. La classifica finale che ne esce fuori, con dati relativi al 2021, ne rappresenta la sintesi.

Ambiente, male la Campania: la situazione

Infausto il dato della Campania che peggiora la sua posizione rispetto al 2021 sul fronte ambiente. Solo Avellino ha un lieve rialzo e si piazza al 69° posto scalando 5 posizioni. Caserta ne perde una attestandosi al 67° posto. Crolla Benevento che perde ben 19 posizioni e si assesta alla 76esima posizione. Napoli si conferma in piena zona salvezza all’ 92° (era 91ma scorso anno). Male Salerno, tra le ultime in graduatoria con la sua 99 posizione (era 94posto lo scorso anno).

Il commento

Francesca Ferro, direttrice Legambiente Campania, parla di «bocciatura». Nessun passo in avanti o cambio di rotta dopo la pandemia. Nella città, osserva, «è tornata l’immobilità sulle strade intasate dalle auto, la presenza di mini-discariche intorno ai cassonetti, la coltre grigia di smog che ostacola la vista del cielo azzurro, trasporti pubblici inefficienti e la colorazione di alcuni fiumi inquinati da scarichi civili e industriali non depurati. La transizione ecologica non passa per i capoluoghi campani».

Qualità dell’aria

Per quanto riguarda le concentrazioni di Pm10 i valori medi rientrano nel limite previsto dalla direttiva comunitaria per la protezione della salute umana. Sforano tutte, tranne Salerno, l’obiettivo medio annuo dei 20 µg/mc indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la salute. I valori medi vedono in testa Avellino con 29,83 µg/mc Napoli con 27 µg/mc; poi Benevento con 25, Caserta con 24 e Salerno con 19,5.

In nessun capoluogo campano nel 2021 il valore medio delle concentrazioni misurate per il biossido di azoto (NO2) dalle centraline in ambito urbano è superiore al limite di legge di 40 µg/mc. La situazione peggiore a Salerno, dove si è registrata una media 38,4 µg/mc; segue Napoli con 24,3;Caserta con 18,3; Benevento con 17,5 e Avellino 17,3.

Acqua e depurazione

Sul questo fronte Salerno con 210 litri al giorno pro capite di consumi idrici domestici di acqua potabile supera abbondantemente la media nazionale di 155 litri al giorno. Benevento con 150 litri al giorno si avvicina di molto. Gli ultimi dati Istat relativi invece alla percentuale di popolazione servita da rete fognaria delle acque reflue urbane relativi al 2018 presenta una situazione molto critica a Benevento dove appena il 17% di abitanti sono allacciati alla rete; mentre gli altri capoluoghi hanno percentuali buone con eccellenza per Salerno e Avellino che raggiungono il 100% della popolazione.

Rifiuti, mobilità e verde urbano

Sul fronte rifiuti solo Benevento supera l’obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata con una percentuale del 66,4%, si avvicina Avellino con 62,1%. Segue Salerno con il 58,9%. Chiudono Caserta con il 52,6% e Napoli con il misero 37,5%.

C’è un altro elemento che influenza la Campania sul fronte ambiente, questa volta non in negativo. Il servizio di trasporto pubblico, direttamente proporzionale alla popolazione per quanto riguarda i valori assoluti vede andamenti in crescita per tutte le tipologie di città.

Per quanto riguarda le isole pedonali, dopo lo stallo registrato fino al 2016, il 2021 conferma la crescita registrata lo scorso anno dell’estensione media delle isole pedonali nelle città italiane, che si assesta 0,47 m2 per abitante. In Campania nessuna città raggiunge questa media, Benevento e Napoli si avvicinano con 0,40 m2 e 0,33 m2, Avellino fanalino di coda con appena 0,03 m2. In Campania solo Caserta tocca la cifra di 20 alberi /100 abitanti, seguita da Salerno con 15alberi /100 abitanti. Fanalino di coda Napoli e Benevento rispettivamente con 6 e 5 alberi/100 abitanti.

Tutte le città campane presentano dotazione inferiore alla media nazionale di 43 mq/ abitante di verde urbano fruibile. Si passa dai 22,2 mq di Benevento ai quasi 13 mq di Napoli e Avellino. Salerno si assesta intorno al 19 mq. Nota dolente sul fronte delle energie rinnovabili: solo Avellino registra un minimo di diffusione di solare termico e fotovoltaico installato nelle strutture pubbliche, con un valore di 7,80 kW per 1000 abitanti al di sopra del valore medio nazionale, che si attesta sui 5,41 kW/1.00 ab. Fanalini di coda Napoli con 0,32 kW/1000 abitanti e Salerno con 0,02 kW/1000 abitanti. Insomma sul fronte ambiente c’è una sonora bocciatura per la Campania.

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