Terreno occupato abusivamente nel 1980: Comune dovrà restituirlo

Erminio Cioffi
Municipio Atena Lucana

Il Comune di Atena Lucana è stato condannato dal TAR alla restituzione di un terreno occupato abusivamente. L’Ente dovrà anche risarcire danno patrimoniale derivante dall’occupazione illegittima e dal conseguente mancato godimento temporaneo dei beni.

Terreno occupato abusivamente: i fatti

La vicenda del terreno occupato abusivamente, ereditata dall’attuale amministrazione comunale, ha avuto inizio circa 42 anni fa. Era la fine del 1980. Risulta legata al sisma del 23 novembre di quell’anno. Il terremoto devastò parte della Campania e della Basilicata uccidendo circa tremila persone.

Il 29 dicembre 1980, il Commissario Straordinario del Governo per le zone terremotate della Campania e della Basilicata con una ordinanza aveva previsto l’individuazione, a cura dei Comuni danneggiati dal sisma, delle aree da destinare all’insediamento provvisorio delle popolazioni sinistrate. Il Comune di Atena Lucana, aveva individuato tra le aree da destinare agli insediamenti abitativi provvisori (per un periodo di anni 2, prorogabili sino a 5) di una porzione di suolo ubicata in località Braida. Ciò per consentire l’installazione di una cabina elettrica di trasformazione a servizio degli alloggi provvisori da realizzare in zona.

Successivamente il Comune cedette in uso a titolo gratuito all’ENEL il locale in muratura qui costruito. Al contempo cedette il terreno risultato occupato abusivamente su cui era stato realizzato il manufatto.

Il caso al Tar

All’indomani della rimozione degli ultimi alloggi provvisori, avvenuta nell’anno 2001, il Comune non ha emesso però alcun decreto di esproprio per acquisire la proprietà del terreno. Nel 2015 i proprietari del terreno hanno deciso di ricorrere al TAR ritenendo appunto fosse stato occupato abusivamente. Infatti risultava assente un provvedimento di esproprio.

La decisione dei giudici

I giudici della sezione staccata di Salerno del TAR nella sentenza hanno messo in evidenza come sia “incontestabile l’illiceità del comportamento tenuto dall’amministrazione comunale, che, per un verso, ha continuato ad occupare senza titolo il suolo”.

I giudici amministrativi hanno condannato il Comune di Atena Lucana ed E-distribuzione, in solido tra loro, a restituire il terreno, previa relativa riduzione in pristino. Gli enti dovranno risarcire i proprietari della indisponibilità del bene per tutta la durata dell’occupazione illegittima. In alternativa il Comune ha la facoltà disporre l’acquisizione coattiva pagando il correlativo indennizzo.

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