Donna aggredita dal compagno a Policastro: sarà operata

Maria Emilia Cobucci
Auto carabinieri

A seguito della furibonda lite avvenuta a Policastro, lo scontro, ora, si sposta in Tribunale.

La vicenda, i dettagli

Al centro della discussione c’è ora la bambina della coppia di Policastro Bussentino. La giovane mamma rumena di 20 anni, ricoverata reparto di chirurgia maxillo facciale al Policlinico di Napoli, a seguito delle violente percosse ricevute dal compagno, un 25enne del posto finito agli arresti domiciliari, ha chiesto di vedere la figlia.

La bambina sarà ora affidata, temporaneamente ai nonni materni, richiesta accordata d’urgenza.

Le due rumene sono assistite dall’avvocato Benedetta Falci. L’uomo si trova agli arresti domiciliari per lesioni e maltrattamenti ed è in attesa dell’udienza di convalida davanti al gip del Tribunale di Lagonegro che dovrebbe tenersi nei prossimi giorni.

I danni riportati dalla giovane mamma

La giovane compagna, invece, è in attesa di sottoporsi a un delicato intervento chirurgico per la ricostruzione del volto. Nella furibonda lite familiare di lunedì pomeriggio ha riportato la rottura dello zigomo sinistro e della mandibola.

A ricostruire la triste vicenda familiare sono stati i carabinieri della compagnia di Sapri, diretta dal capitano Francesco Fedocci, era stata proprio la donna ad allertare i Carabinieri.

La ricostruzione dei fatti

Secondo una prima ricostruzione fatta finora, l’uomo non avrebbe risparmiato neppure il cranio e avrebbe colpito in vari punti il corpo della compagna.

La ventenne rumena inoltre sarebbe stata colpita al volto più volte la quale è riuscita a lanciare l’allarme e forse questo gesto le ha salvato la vita.

I carabinieri hanno raggiunto l’abitazione della coppia e hanno trovato la ventenne in condizioni di salute davvero precarie. Gli esami eseguiti all’ospedale Immacolata di Sapri hanno rivelato poi le gravi fratture a zigomo e mandibola per le quali dovrà essere operata.

Una compilata vicenda familiare che vede, ora, coinvolti non solo l’arma dei Carabinieri e magistrati, ma anche assistenti sociali. Una vicenda che potrebbe avere anche degli ulteriori risvolti.

Condividi questo articolo
Exit mobile version