Riconteggio delle schede ad Agropoli, Pesce: «Primo passo verso la verità»

Ernesto Rocco
Raffaele Pesce

Il Tar Campania, sezione di Salerno, ha disposto il riconteggio delle schede relative alle elezioni amministrative del giugno scorso ad Agropoli. È quanto deciso ieri dai giudici della prima sezione, presieduta da Leonardo Pasanisi, chiamata a decidere sul ricorso presentato dal gruppo politico Liberi e Forti.

Riconteggio delle schede elettorali ad Agropoli: il ricorso

Quest’ultimo, guidato dal candidato sindaco Raffaele Pesce, contestava sia i verbali di proclamazione degli eletti della commissione elettorale che gli atti degli uffici elettorali.

Dai documenti dei 21 seggi di Agropoli, infatti, emergevano gravi incongruenze, evidenziate dalla stessa commissione che aveva inviato alcuni documenti n Procura. Dai numeri emergono dati contrastanti sulle schede utilizzate, su quelle autenticate e finanche sul numero dei votanti.

Gli avvocati del gruppo Liberi e Forti, Antonello Scuderi ed Elio Cuoco ne chiedevano dunque l’annullamento. I giudici hanno parzialmente accolto il ricorso dando mandato alla Prefettura di procedere alla «verificazione delle schede scrutinate e del materiale contenuto nei plichi rimessi da ogni singola sezione elettorale» così di ogni altro elemento che possa essere lesivo degli interessi dei ricorrenti. Insomma le elezioni amministrative di Agropoli restano appese ad un filo poiché bisognerà attendere il riconteggio delle schede.

Le attività della Prefettura

Le operazioni dovranno concludersi in breve tempo. L’8 febbraio 2023, infatti, è fissato il prosieguo dell’udienza. In base agli elementi emersi si deciderà se annullare le elezioni, validarle, o disporre un ritorno alle urne soltanto di alcune sezioni. Qualora si tornasse a votare le le liste e i candidati a sindaco sarebbero gli stessi del giugno scorso quando Mutalipassi ottenne 6610 preferenze con le sue 7 liste, contro i 2670 voti di Raffaele Pesce (2 liste), i 2021 di Massimo La Porta (4 liste) e i 1169 di Elvira Serra (4 liste). Di fatto poco meno di 400 voti separano Pesce dal ballottaggio, ovvero 200 voti che tolti a Mutalipassi e attribuiti al candidato di Liberi e Forti consentirebbero di arrivare al ballottaggio.

Il commento

La notizia del riconteggio delle schede soddisfa quanti da tempo sostenevano la necessità di invalidare le elezioni. Per Pesce, al momento consigliere di minoranza, non si scompone: «È un primo passo verso la verità, a conferma della fondatezza del ricorso».

L’amministrazione Mutalipassi dal suo canto si è attardata per diffondere una nota in cui precisa che non ci sarà alcun riconteggio. «Mistificazione della realtà», dice il consigliere Massimo La Porta. Che non sia quella del primo cittadino la chiave di lettura è confermato anche dagli avvocati: «I verbali sono già in possesso dei giudici che potevano facilmente esaminarli, le verifiche consisteranno in un riconteggio delle schede di 19 sezioni per accertare che i dati siano coerenti con quelli dei verbali dei seggi».

Condividi questo articolo
Exit mobile version