Tre querce per le comunità del Vallo di Diano: l’iniziativa di Dario Vassallo

Redazione Infocilento
Querce in dono al Vallo di Diano

Dario Vassallo ha donato tre querce alle comunità del Vallo di Diano e Tanagro e in particolare ai comuni di San Rufo, San Pietro al Tanagro e Teggiano.

Tre querce per altrettanti comuni del Vallo di Diano: la storia

Si tratta di tre querce che portano con sé una storia: «Due anni fa ho preso delle ghiande, e da queste cento ghiande sono riuscito a realizzare 35 querce, che porto ai sindaci che mi invitano. L’ultima l’ho portata a Montercovino Rovella, dove il sindaco ha intitolato una strada ad Angelo Vassallo, la penultima a Castelnovo né Monti, in provincia di Reggio Emilia, dove esiste un giardino dedicato ad Angelo Vassallo, e sabato prossimo un’altra la porterò a Ravenna, dove verrà inaugurata una panchina dedicata al Sindaco Pescatore: questa quercia è, dunque, un punto di unione tra la Fondazione Vassallo e le comunità».

L’iniziativa

Un’iniziativa non soltanto simbolica, come ricorda Dario Vassallo. «Sono tanti gli effetti benefici delle piante: ci danno ossigeno, depurano l’aria, proteggono il suolo, riducono il rumore e creano refrigerio nella calda stagione nelle città. – spiega – Per noi della Fondazione mettere a dimora nuovi alberi ormai è una tradizione»

E sulla scelta di donare tre querce ai centri del Vallo di Diano e Tanagro Dario Vassallo prosegue: «Ogni albero in più è un passo verso il cambiamento. Continuiamo a cambiare le cose, insieme. Come Fondazione, andiamo avanti con la consapevolezza di stare compiendo un’importante attività di tutela dell’ambiente, di valorizzazione del territorio e di educazione civica per gli uomini di domani».

«Piantare alberi equivale a proteggere la vita. Significa seminare semi di speranza. L’albero, e in particolare la quercia, ha un valore simbolico profondo: significa radicarsi al suolo, ai luoghi, alle comunità. Vuol dire avere salde radici. È concretezza, è visione, è solidità. Senza radici forti, i rami non possono protrarsi verso il cielo. Senza radici non c’è storia, non c’è identità dei luoghi. Come scrive l’autore Jòzef Bulatowicz “La speranza mette radici anche nella roccia” – insiste Dario Vassallo – Queste 3 querce hanno un valore fondamentale: sono unione, ma anche la grande forza del Cilento perché, è proprio con quei legni di quercia, che i pescatori costruivano le proprie imbarcazioni. Noi resteremo sempre dei pescatori che vivono di mare, affrontando le tempeste con coraggio».

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