Agropoli: cede asse del palco, paura per un ragazzino

Ernesto Rocco
Palco Agropoli

Date a dei bambini un palco in una piazza e state certi che ci saliranno. Così è stato per tutta l’estate ad Agropoli, dove nonostante un calendario di eventi scarno e di discutibile qualità, il palco è rimasto montato in Piazza Vittorio Veneto per oltre due mesi.

Palco in piazza Vittorio Veneto di Agropoli: le segnalazioni

Sebbene per gran parte del tempo inutilizzata per le iniziative del Comune, la struttura è stata una magnifica attrazione per quei bambini che ancora riescono a volgere lo sguardo a qualcosa che non sia lo schermo di un telefono, di un pc o di una televisione.

C’è così chi saliva sul palco sognando da grande di fare l’attore, la ballerina, ma anche l’atleta o il calciatore. Già, perché il palco di piazza Vittorio Veneto ad Agropoli serviva pure per improvvisate partite di calcio, corse e salti olimpionici.

Nulla di strano se non fosse per la pericolosità che rappresentavano certe attività per dei bambini, spesso svolte senza la sorveglianza di un adulto.

Da tempo residenti e titolari di attività chiedevano che la struttura venisse smontata ma così non è stato, è rimasta lì per settimane inutilizzata e lasciata anche durante questa campagna elettorale per eventuali comizi che in realtà non si terranno.

L’incidente

E come molti avevano preventivato, un palco accessibile a tutti e senza alcun controllo può essere un pericolo. E infatti nella serata di ieri un ragazzino che giocava e saltava sul palco all’improvviso è caduto al suolo. Un’asse, infatti, ha ceduto e il giovane è finito rovinosamente a terra. Per fortuna ha riportato solo contusioni e graffi sulle gambe ma sarebbe potuta andare molto peggio.

«Sono mesi che ci chiediamo perché quel palco sia lì. Non ci sono stati grandi eventi, né appuntamenti elettorali. Perché non smontarlo?», si chiede un commerciante di Corso Garibaldi. «Il palco in piazza ad Agropoli era chiaramente un pericolo. Si poteva rischiare una tragedia. Possibile che nessuno se ne sia accorto?». Questo il quesito che si pone un residente.

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