Carcere di Vallo della Lucania, comitato ne chiede la chiusura: «Calpestati i diritti umani»

Costabile Pio Russomando
Carcere Vallo della Lucania

C’è chi chiede la riapertura del carcere, come la comunità di Sala Consilina, e chi ne auspica la chiusura, come a Vallo della Lucania. Ad avanzare la proposta il Comitato Sviluppo Cilento che ha indirizzato una nota al Ministero della Giustizia e per conoscenza al sindacato Nazionale Autonomo di Polizia Penitenziaria e al sindaco del centro cilentano, Antonio Sansone.

Chiudere il Carcere di Vallo della Lucania: le ragioni

Ma perché chiudere il carcere di Vallo della Lucania? Per farne un presidio di cultura e legalità. Il Comitato Sviluppo Cilento, infatti, nella nota sottolinea la necessità di riconvertire l’ex convento che ospita la casa circondariale. Ciò in considerazione delle attuali condizioni in cui verserebbe la struttura carceraria, ritenute poco dignitose.

Le criticità della casa circondariale

L’inadeguatezza del carcere di Vallo della Lucania sarebbe soprattutto strutturale, tanto da mortificare, a detta del Comitato, la dignità dell’essere umano. Insomma il presidio carcerario vallese non riuscirebbe a garantire la funzione di centro di rieducazione e riabilitazione. Funzioni a cui la pena carceraria dovrebbe essere destinata.

Ma non solo i detenuti vivrebbero in condizioni non ottimali, secondo il Comitato Sviluppo Cilento anche gli operatori e gli agenti di Polizia Penitenziaria in servizio nel centro cilentano, non si troverebbero nelle adeguate condizioni.

Il commento

«La struttura– si legge nella nota del Comitato – è completamente inadeguata alla detenzione di qualsiasi tipo di essere umano, perché vengono calpestati i più elementari diritti umani: si pensi che le celle per le poche decine di carcerati, sono le celle dei monaci sotto il livello stradale, senza areazione e con pochissima luce. Anche gli uffici sono inadeguati anche per il personale di polizia penitenziaria e amministrativo».

Insomma le condizioni in cui versa la struttura sono del tutto inadeguate per accogliere essere umani e, pertanto, dal Comitato ritengono più giusto prevederne la chiusura.

«Siamo fermamente convinti che la struttura debba essere chiusa e riconvertita a ruoli civili e diventare punto di riferimento di tutti i giovani del Cilento. Una battaglia civile e morale – concludono – dalla quale nessun uomo che ha ruoli di governo o sindacali può sottrarsi».

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