A rischio il Soccorso Alpino della Campania: «Dalla Regione zero fondi»

Ernesto Rocco
Soccorso Alpino e Speoleologico della Campania

Il mese di agosto si è appena concluso. Come spesso accade durante l’estate l’aumento di presenze sul territorio ha portato ad un incremento degli interventi di soccorso, conseguenza talvolta anche di comportamenti irresponsabili. Protagonisti anche gli uomini del Soccorso Alpino e Speleologico della Campania, chiamati a svolgere un ruolo importantissimo al fianco delle altre forze dell’ordine.

Le attività del Soccorso Alpino della Campania

Decine gli interventi in favore di persone disperse in montagne, feriti lungo i sentieri dell’interno o della costa ed altre attività di salvataggio. Talvolta sono stati eseguiti fino a tre interventi di ricerca e soccorso in un solo giorno.

Nonostante questo e la riconosciuta rilevanza del Soccorso Alpino e Speleologico della Campania ad oggi questo servizio va avanti con notevole difficoltà a causa dell’assenza di fondi assegnati da parte della Regione.

Le criticità

Ad oggi dei 20 mezzi dislocati sul territorio regionale solo 3-4 risultano efficienti ed operativi a causa della mancanza di manutenzione ed assicurazione. C’è poi l’estrema difficoltà a cambiare il materiale di usura e le divise danneggiate. Questa situazione costringe i volontari ad utilizzare le loro auto personali con la conseguente dilatazione dei tempi di intervento.

Il commento

«Nonostante alcune note ufficiali via PEC, inoltrate anche alle Prefetture, ed una interrogazione regionale a firma del Consigliere Michele Cammarano nulla si è mosso per risolvere la situazione, e continua un assurdo silenzio da parte della Giunte Regionale della Campania sul problema che mette a rischio l’incolumità di tanti frequentatori della montagna, non solo quelli che lo fanno per attività ludica o di svago», fanno sapere dal Soccorso Alpino e Speleologico della Campania.

Benché si tratti di un sistema potenziato a seguito della legge regionale 21/2019, esso è già tornato ai livelli del 2010 quando, pur con meno interventi, si poteva contare esclusivamente su un paio di mezzi di servizio per tutta la Regione e sulla buona volontà degli operatori che con loro risorse compravano DPI e vestiario per svolgere un servizio (poi diventato di pubblica utilità) al pari di quello che viene fornito oggi.

«Tanta amarezza ed incredulità che speriamo possano vedere termine entro le prossime settimane», concludono dal Soccorso Aplino e Speleologico campano.

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