Rifugio Panormo cardioprotetto: sicurezza a 1700 metri d’altitudine

Katiuscia Stio
Defibrillatore Rifugio Panormo

Immerso in un boschetto di Faggi, ad oltre 1700 metri di altitudine, sorge il Rifugio Panormo, una struttura immersa nel verde che rappresenta una tappa per gli escursionisti che decidono di inerpicarsi sui sentieri del Monte Panormo. Da qui, infatti, è possibile raggiungere la vetta da cui è possibile ammirare la Piana del Sele da un lato e il Vallo di Diano dall’altro. Un paesaggio paradisiaco nella natura incontaminata, sempre più meta di escursionisti ed appassionati di montagna.

Il rifugio Panormo ora è cardioprotetto

Ora il rifugio Panormo è anche più sicuro grazie all’impegno dell’associazione La Panchina di Albanella che ha scelto di donare un defibrillatore. Soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Ottati, Elio Guadagno, che ha voluto ringraziare l’associazione La Panchina – Giornata per la Vita e per Vito e il consigliere comunale Angelo Costantino per aver reso anche il Rifugio Panormo è cardioprotetto. Ora – osserva Guadagno, «la natura è più natura, ma anche più sicura».

Le iniziative dell’associazione La Panchina

Ottati è l’ultimo di una lunga lista di Comuni dotati di un defibrillatore grazie al contributo dell’associazione.

Soltanto lo scorso anno i volontari ne hanno installati 13 nel comprensorio cilentano: ad Albanella, Altavilla Silentina, Felitto, Orria, Ottati, Torchiara, Agropoli, Stio, Magliano Nuovo, Monteforte Cilento, Piaggine, Laurino, Capaccio-Paestum.
Quest’anno la scelta di donarne uno da installare sul Rifugio Panormo, in prossimità della vetta più alta dei Monti Alburni.

I defibrillatori

I defibrillatori sono provvisti di una struttura riscaldante e di tutti i materiali adeguati allo scopo di essere utilizzati al momento opportuno.

Anche nel centro abitato di Ottati sono presenti dei defibrillatori. Oltre quello donato dall’associazione anche la locale Farmacia Tortora della Corte ha messo a disposizione un apparecchio salvavita per la comunità.

Obiettivo dell’associazione presieduta da Emilia Verderame è quello di dotare i comuni lontani dai centri ospedalieri di defibrillatori per garantire un primo soccorso in caso di necessità.

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