Depuratore di Capaccio: proseguono i lavori per 11 milioni di euro

Redazione Infocilento
Depuratore Capaccio

Depuratore di Capaccio, la Provincia di Salerno sta proseguendo la realizzazione del “Grande Progetto di Risanamento dei Corpi Idrici Superficiali della provincia di Salerno” anche per il Comparto 2. Esso interessa i Comuni di Capaccio, Aquara, Agropoli, Giungano, Laurino, Monteforte Cilento e Perdifumo.

Depuratore di Capaccio: i lavori

Il costo complessivo dei lavori sul comparto di Capaccio e comuni limitrofi è di € 10.911.634. L’intervento è suddiviso in molteplici attività che riguardano tutta l’area. Innanzitutto a Capaccio stiamo lavorando al completamento ed allacciamento della rete fognaria all’impianto di depurazione consortile in loc. Varolato Capaccio e alla realizzazione di un collettore che, con la tecnica del microtunnelling, attraverserà la Variante SS n. 18 e la ferrovia sulla tratta Battipaglia-Reggio Calabria.

Le altre opere

Opere non soltanto al depuratore di Capaccio Paestum. Ad Agropoli e Giungano la Provincia proseguendo i lavori di completamento e adeguamento della rete fognaria. Ciò ai fini dell’allacciamento all’impianto di depurazione consortile in località Varolato.

A Laurino, invece, sono stati realizzati e messi in esercizio 2 depuratori. A Monteforte Cilento eseguito il revamping del vecchio depuratore. Ad Aquara e Perdifumo realizzati interventi di sistemazione della rete fognaria.

Il commento

«Tutti i lavori in questione sono pressoché conclusi e sono al 91,11% di avanzamento sull’importo di contratto. Inoltre abbiamo ottenuto ulteriori finanziamenti per l’adeguamento delle varie stazioni di sollevamento in modo da poter dismettere i depuratori oggi in essere e consentire il collegamento al depuratore consortile di Capaccio Paestum», spiega il presidente della Provincia Michele Strianese.

L’obiettivo è consentire che residenti e turisti possano al più presto fruire in sicurezza di tutta l’area costiera di Paestum e dintorni.

Tutti i lavori di risanamento dei corpi idrici superficiali permettono il miglioramento della sostenibilità ambientale e della attrattività culturale e turistica del territorio.

«Questo intervento in particolare può creare importanti ricadute economiche e occupazionali di un comparto, quello turistico, fortemente penalizzato dal periodo pandemico. Siamo in piena ripresa, i flussi turistici iniziano di nuovo a intercettare la nostra bellissima provincia e l’area di Paestum ha una forte vocazione che va sostenuta. Quindi non solo turismo culturale, archeologico, green, enogastronomico, ma anche quello balneare devono tornare ad essere motori trainanti», osserva Strianese.

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