Agropoli, donna cinese legata e uccisa: c’è un ordine di arresto

Redazione Infocilento

AGROPOLI. I fatti risalgono al 2018. Era il mese di gennaio quando in via Caravaggio, in un appartamento di uno stabile che fa d’angolo con via Risorgimento, venne ritrovata priva di vita, imbavagliata e legata una donna di 49 anni di nazionalità cinese, Lin Su Qing.

Il suo decesso probabilmente risaliva a qualche giorno prima, tra il 30 e il 31 dicembre.

Agropoli, donna cinese uccisa e legata: c’è un ordine di cattura

A distanza di oltre quattro anni da allora è stato individuato il possibile assassino della donna. Si tratta di un uomo di 58 anni, anche lui cinese. Il Pm presso il Tribunale di Vallo della Lucania ha emesso un avviso di conclusione indagini per lui, all’epoca dei fatti compagno della vittima.

Ci sarebbero diverse prove in grado di incastrare l’uomo, a partire dalle immagini registrate da alcune telecamere di videosorveglianza presenti in zona, ma anche impronte digitali rilevate dalla scientifica.

Per l’uomo è scattata un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, tuttavia è al momento latitante. L’uomo, infatti, dopo l’omicidio è tornato in Cina.

Le indagini

Fin da subito gli inquirenti concentrarono le indagini sulle ultime telefonate e i messaggi sul telefonino, di Lin Su Qing. L’ipotesi fu che l’omicidio fosse maturato nell’ambito di un giro di prostituzione. La donna venne ritrovata sul letto, legata e con la bocca chiusa con dello scotch.

La porta era chiusa quando il padrone di casa bussò. Non c’erano segni di effrazione. Circostanze che lasciarono da subito supporre che la quarantanovenne conoscesse il suo assassino o che avesse un appuntamento con lui, tanto da aprigli tranquillamente la porta e lasciarlo entrare.

Lin Su Qing risiedeva a Terzigno, una località vesuviana in cui c’è una massiccia presenza di cinesi. Ad Agropoli era arrivata prima di Natale 2018, da sola, e sarebbe dovuta ripartire mercoledì 3 gennaio, proprio il giorno in cui, dopo aver bussato più volte alla porta dell’appartamento, utilizzato come attività di affittacamere, senza ottenere risposta, il proprietario decise di entrare con la chiave di riserva e scoprì il cadavere nella camera da letto, in decomposizione. Dopodiché chiamò subito i carabinieri, allora diretti dal capitano Francesco Manna.

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