Elezioni ad Agropoli, Pesce presenta il ricorso: “Chiediamo annullamento di tutti i verbali”

Ernesto Rocco

AGROPOLI. 46 pagine di ricorso per chiedere chiarezza sul risultato elettorale di Agropoli e comprendere i motivi delle incongruenze (o forse irregolarità) emerse durante le operazioni di voto. A presentarlo Raffaele Pesce, già candidato sindaco del gruppo Liberi e Forti ed oggi consigliere comunale di minoranza.

Il ricorso per le elezioni ad Agropoli: questa mattina la conferenza stampa

Questa mattina si è tenuta la conferenza stampa di presentazione, alle presenza anche di Elvira Serra e Massimo La Porta, rappresentanti degli altri due gruppi di minoranza. La loro presenza non era casuale: «Siamo uniti ha spiegato Pesce, perché seppure il ricorso è stato presentato a nome mio in quanto ho un legittimo interesse ad agire, abbiamo coordinato questa azione insieme. Questa azione è fondamentale per la salvaguardia della democrazia che parte dalla regolarità delle procedure di voto. Dobbiamo tutelare – ha aggiunto – gli interesse del 49% degli elettori che ci ha sostenuto e di quanti hanno scelto di non votare ed oggi non hanno una rappresentanza».

Le incongruenze emerse dai verbali

Le presunte irregolarità emerse dalle operazioni di voto sono molteplici. La commissione elettorale ha verbalizzato incongruenze in 20 sezioni su 21; le attività di due di queste sono state addirittura segnalate d’ufficio alla Procura che potrebbe avviare ulteriori indagini in ambito penale.

Diverse le criticità, quelle di maggiore rilievo sono relative alla mancata corrispondenza tra schede autenticate e la somma di quelle utilizzate e quelle residue. Un elemento che già nel 2022 il Tar Salerno ha ritenuto sufficiente per il ritorno al voto.

Tale ipotesi, infatti, può nascondere il rischio della cosiddetta scheda ballerina. Negli anni scorsi Consiglio di Stato aveva ritenuto questo elemento un presupposto per disporre il ritorno al voto.

Ma ci sono anche altre incongruenze segnalate dalla commissione elettorale e relative, ad esempio, alla regolarità della sottoscrizione dei verbali, alla mancata compilazione degli stessi, al numero di schede timbrate ed autenticate. Infine ci sono sezioni in cui il totale dei voti è stato cancellato e riscritto, con modifiche sostanziali a quello che sarebbe stato il risultato il risultato finale.

Circa 300 voti avrebbero consentito a Pesce di arrivare al ballottaggio, impedendo al sindaco Roberto Mutalipassi di essere eletto al primo turno.

L’udienza al Tar

Il 26 ottobre il Tar potrebbe anche sovvertire il risultato delle elezioni ad Agropoli dello scorso 12 giugno, disponendo il ritorno alle urne in tutte le sezioni o soltanto in quelle dove le incongruenze sono più palesi.

Il gruppo Liberi e Forti ha chiesto l’annullamento di tutti i verbali. Se il Tar respingerà il ricorso per Pesce sarà stato comunque importante «chiarire i dati elettorali, sia per la maggioranza che per la minoranza».

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