Ospedale di Roccadaspide, personale trasferito: insorgono i sindacati

Katiuscia Stio
Ospedale di Roccadaspide

ROCCADASPIDE. L’ospedale di Roccadaspide rischia di essere sempre più ridimensionato. Trasferimenti di personale mettono a rischio il funzionamento dei reparti. A denunciare il caso la Fials che ha chiesto chiarimenti ai vertici dell’Asl e della direzione sanitaria in merito al trasferimento senza preavviso di alcuni infermieri.

Trasferimento personale dall’ospedale di Roccadaspide: la nota della Fials

«Sistematicamente ci troviamo ad affrontare situazioni emergenziali causate da disposizioni aziendali di una stoltezza sconcertante. Fermo restando la sicura buona fede, pur tuttavia simili atteggiamenti suscitano in noi fondati dubbi, perplessità e preoccupazione sulla modalità gestionale del personale dipendente a loro afferente», evidenziano il segretario aziendale del presidio di Roccadaspide, Bice Viola e il segretario provinciale Carlo Lopopolo.

«Trasferire personale da un Presidio ad un altro non fa altro che spostare temporaneamente la problematica, senza porre una soluzione definita, tale modus operandi è assolutamente irrispettoso nei confronti del personale che finora ha contribuito a garantire i Lea – proseguono – Principalmente, la repentina e unilaterale scelta organizzativa relativa alla nuova sede lavorativa, è stata comunicata agli stessi solo il giorno precedente. Ciò inevitabilmente procura gravi disagi ai singoli lavoratori direttamente coinvolti che, si vedono costretti ad affrontare nuove modalità organizzative del proprio tempo libero e impegni famigliari precedentemente assunti, oltretutto con le ferie estive già programmate».

Le richieste

Secondo il sindacato c’è il rischio di aver violato le disposizioni per il trasferimento di personale. «Si tratta di operatori che hanno già programmato le loro ferie estive, e tale disposizione non permette appunto una conciliazione dei tempi di vita/lavoro. Si ravvede, inoltre, la violazione del diritto del lavoratore che assiste un parente disabile (legge 104/92), in quanto, trasferito senza il suo preventivo consenso ad altra sede».

Di qui l’appello a sospendere i provvedimenti.

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