Agropoli: c’e la proclamazione del sindaco Mutalipassi, ma resta il giallo

Ernesto Rocco

Nonostante le gravi discrepanze emerse dai verbali, la commissione elettorale presieduta dal giudice Giovanni Saporiti ha deciso di procedere alla proclamazione del sindaco Roberto Mutalipassi e del suo consiglio comunale.

Sono stati necessari tre giorni per arrivare a capo del giallo. Inizialmente le presunte irregolarità hanno interessato tre sezioni. Oggi, invece, si è disposto il ricontrollo di tutti i verbali che ha permesso di individuare ulteriori criticità.

Non solo formalità non rispettate nella loro stesura ma anche conteggi diversi.

Complessivamente sono state trovate circa trecento schede votate in più rispetto alla differenza tra schede vidimate e restituite. Non solo: alcuni conteggi relativi ai voti del sindaco hanno subito delle modifiche.

I rappresentati del gruppo La Porta avevano chiesto di non procedere alla proclamazione, considerata l’impossibilità di avere un quadro reale dell’esito dei voti.

I problemi maggiori sono stati segnalati nella sezione 21 dove le incongruenze sono “superabili solo con il riconteggio dei voti che compete all’autorita giudiziaria”, ha precisato il presidente di commissione.

I rappresentanti della lista Libertà è Partecipazione hanno contestato pure la ineleggibilità di Giancarlo Santangelo, componente del consiglio di amministrazione della partecipata Agropoli Cilento Servizi. 

Questioni che la commissione ha annotato senza poter entrare nel merito. Il tutto, però, è stato trasmesso all’autorità giudiziaria e intanto sono stati rideterminati i voti assegnati ai sindaci: Raffaele Pesce 2676 (invece di 2670), 6610 per Roberto Mutalipassi, 2022 (2021) per Massimo La Porta, 1169 per Elvira Serra. 

Probabile che a questo punto, vista l’incertezza dei risultati, le liste a supporto di Pesce, La Porta e Serra decidano di presentare ricorso al TAR, considerato che la stessa commissione ha sottolineato come soltanto il riconteggio potrà sancire il reale dato elettorale. Inoltre c’è da stabilire se vi siano o meno errori anche nei conteggi dei voti relativi ai consiglieri, non presi in esame dalla commissione.

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