Ospedale Roccadaspide: annunciata chiusura reparti, furia Auricchio

Redazione Infocilento

Il 30 maggio si è riunito il Consiglio Comunale di Eboli, con la partecipazione di amministratori locali, del Direttore del DEA, Dott. Mario Minervini e di numerosi medici e sindacalisti dell’ospedale di Eboli. Assenti, perché non invitati, i sindaci di Battipaglia e di Roccadaspide che con il presidio ospedaliero ebolitano compongono un unico Dea.

“Allora ognuno deve fare la sua parte e la parte implica il rispetto delle norme e delle leggi, ovviamente, l’unica norma che ho in questo momento e che domani farò, a questo punto, perché vengo autorizzato, chiudo la Chirurgia di Roccadaspide, chiudo la Cardiologia di Roccadaspide, chiudo l’Ortopedia di Roccadaspide perché è quello che è scritto nell’Atto Aziendale”. Così il Direttore Minervini.

Una dichiarazione che ha innescato la furia del vicesindaco di Roccadaspide Girolamo Auricchio: «Forse il Direttore del DEA non sa che fin quando il Decreto sarà in vigore, nessun reparto dell’Ospedale di Roccadaspide sarà chiuso! Anzi, con detto Decreto, è stata deliberata l’istituzione, per il P.O. di Roccadaspide, di un nuovo reparto con 20 posti letto di Riabilitazione Funzionale. Nonostante ciò, ad oggi, il Direttore del DEA non ha preso nessuna iniziativa»

«Ciò che mi ha profondamente colpito non è stato quello che ha detto il Direttore Sanitario Minervini, ma l’applauso da parte di alcuni partecipanti», ha aggiunto.

L’Atto Aziendale richiamato da Minervini fu approvato dall’ASL il 31/11/2016 e faceva riferimento al Decreto 33/2016 adottato dal Commissario Polimeni. Un decreto mai approvato dal Governo.

«E’ gravissimo che il Direttore Minervini, a distanza di circa quattro anni, ancora non sa che il nuovo Piano Ospedaliero Regionale in vigore è quello adottato dal Presidente Vincenzo De Luca, in data 28/12/2018 n. 103, approvato dal Governo, e che ha evitato la chiusura di numerosi ospedali in Campania, piano che ha consentito lo sblocco parziale delle assunzioni e il finanziamento da parte dello Stato per un importo di un miliardo e cento milioni per l’edilizia sanitaria, di cui Eboli è beneficiario di 22 milioni dal 2018 – ha aggiunto Auricchio – Minervini non sa che un ospedale per poter funzionare deve avere una serie di autorizzazioni che Eboli non ha. Con le sue affermazioni il Direttore Minervini ha cercato, ancora una volta, di destabilizzare i medici e gli operatori del P.O. di Roccadaspide. Per Minervini esistono solo gli ammalati del bacino di Eboli, quelli del bacino di Roccadaspide, disseminato su un territorio di 822 Kmq possono morire, secondo Minervini. Nulla ha detto in merito agli 11 medici trasferiti in uscita senza alcuna compensazione e in modo illegittimo».

«Eboli è stato un grande ospedale con eccellenti professionisti, se è ridotto allo stato attuale non è certamente colpa dell’ospedale di Roccadaspide», ha concluso il primo cittadino rocchese.

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