Birra: una bevanda dal sapore millenario

Redazione Infocilento

Se c’è una bevanda che al giorno d’oggi non manca mai è certamente la birra. Supermercati, bar, ristoranti, pub, stand alle sagre di paese e così via. Visti i tanti tipi in circolazione possiamo dire che la birra non è mai stata così alla moda come al giorno d’oggi.

La cosa più bella di questa bevanda poi, oltre alla sua storia millenaria, è che la si può consumare praticamente su tutto e praticamente in ogni occasione. Davanti ad una pizza, un panino ben farcito, in spiaggia o durante le calde sere in estate, per aperitivo, durante i pranzi con gli amici o la famiglia, ad un concerto, mentre si consultano le quote in tempo reale della propria squadra del cuore oppure per rendere ancora più piacevole una partita in televisione.

Insomma, c’è solo l’imbarazzo della scelta sia per quanto riguarda le situazioni che per quanto riguarda le sue varietà, soprattutto al giorno d’oggi con “l’esplosione” delle birre artigianali. Un esempio pratico? Quella realizzata con una varietà di grano del Cilento in via di estinzione per dirne una!

Ma visto che l’abbiamo accennata poco fa, diremmo proprio che è l’ora di approfondire un po’ la storia di questo biondo nettare. Di solito si pensa che il primo “prototipo” sia di origini tedesche, ma in verità se ne sono ritrovate delle tracce nella Mesopotamia di migliaia di anni fa tanto da essere riportata persino nel famoso Codice di Hammurabi.

In seguito il suo viaggio l’ha portata ad essere prodotta e consumata nell’antico Egitto per poi sbarcare nel Mar Mediterraneo e finire sulle tavole dei greci e dei romani trasportata a bordo delle navi mercantili dei fenici. Va però detto che, soprattutto gli antichi romani, consideravano la birra come un’alternativa decisamente inferiore, ed impura, rispetto al vino al quale erano molto più abituati. Anzi, possiamo dire che la ripudiavano proprio perché era molto amata dalle popolazioni barbariche come vedremo tra poco!

In seguito, dal Sud dell’Europa, la birra andò molto più a Nord trovando dei veri e propri amanti di tale bevanda tra le popolazioni celtiche, germaniche e scandinave, ma dovevano ancora entrare in gioco tre personaggi fondamentali che l’avrebbero resa più simile a quella che siamo abituati a bere oggi:

Santa Ildegarda di Bingen (1098 – 1179) = fu proprio proprio questa monaca, botanica e mistica tedesca ad aggiungere all’allora ricetta della birra un ingrediente fondamentale, ovvero il luppolo, per la sua conservazione anche se fece notare che il consumo eccessivo poteva portare alla malinconia

Re Guglielmo IV di Baviera (1493 – 1550) = se oggi si beve una birra come si deve bisogna ringraziare il sovrano tedesco che, nel 1516, emanò il cosiddetto “Decreto di Purezza” stabilendo che i produttori di birra dovessero utilizzare tre ingredienti fondamentali, cioè, acqua, malto d’orzo e luppolo

Louis Pasteur (1822 – 1895) = ovviamente non poteva mancare il lavoro di questo biologo e chimico, stavolta francese, che, durante i suoi studi, ideò, perfezionò e battezzò con il suo nome il famoso processo di pastorizzazione per evitare che sulle tavole della gente arrivassero birre mal fatte

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