Il Grande Torino e la testimonianza di Vincenzo Margiotta

Ernesto Apicella

Oggi 4 maggio, è il giorno della memoria del “Grande Torino“, scomparso il 4 maggio 1949, dopo lo schianto sulla collina di Superga. Ricordiamo questo triste evento, con la testimonianza di Vincenzo Margiotta, che nel Campionato di Serie A 1947/48, ebbe l’onore di sfidare quella mitica squadra, con la sua Salernitana.

Era il 16 novembre del 1947, la Salernitana compagine all’epoca allenata da Gipo Viani, si recò al Filadelfia per far visita ai Campioni d’Italia capitanati da Valentino Mazzola. Sul 6 a 1 per il Torino, l’arbitro bolognese Giovanni Galeati, fischiò la fine della gara con 5 minuti di anticipo. Si accorse dell’errore, quando alcuni calciatori erano già sotto la doccia, ma decise ugualmente di far riprendere la partita e giocare i restanti cinque minuti.

Ecco la testimonianza di Vincenzo Margiotta, tratta dal libro di Lorenzo, figlio di Vincenzo, e Mario Sicilia dal titolo: “Vincenzo Margiotta, il più grande centravanti granata di tutti i tempi”. Racconta Vincenzo Margiotta:

Mazzola ci disse di tornare in campo per onor di firma con un patto di non belligeranza. Accettammo tacitamente tutti, il risultato era ormai scontato. Chi era sotto la doccia, si rivestì e tornò in campo.

Gli spalti erano ormai semideserti ma riprendemmo a giocare. Dopo due minuti, l’ala torinista Fabian trafisse il nostro portiere Masci, dopo aver superato i miei compagni di reparto immobili. Segnò il 7-1.

Non mancarono le nostre proteste, peraltro molto amichevoli, e capitan Mazzola, con un sorriso disarmante, rispose «Scusateci, ma Fabian è straniero e non ha capito bene l’italiano. Vuol dire che quando verremo a Salerno, ci darete un gol in più».

Tutto si chiuse con una stretta di mano”.

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