Agropoli, fase di stallo nella politica: si attendono le mosse della destra

Ernesto Rocco
Municipio di Agropoli

AGROPOLI. Vive una fase di stallo la politica agropolese in vista delle amministrative di giugno. Il numero dei candidi alla carica di sindaco sembra essere ormai definito. Cinque gli schieramenti in campo. Aspirano ad indossare la fascia tricolore Roberto Mutalipassi, Massimo La Porta, Costabile Spinelli, Raffaele Pesce ed Elvira Serra.

Politica ad Agropoli in stallo: si lavora alle liste

A questo punto si lavora soltanto sulle liste. Mutalipassi, con il suo mentore Franco Alfieri, è il più attivo nel tentativo di incrementare il numero di candidati per riuscire a vincere al primo turno, senza passare per il ballottaggio. A facilitarlo nel compito anche i fedelissimi dell’ex sindaco Coppola, prima nemici giurati del “sistema” oggi parte di esso.

Gli altri, invece, puntano a completare i propri raggruppamenti: 4 le liste civiche a supporto di Massimo La Porta, altrettante per Costabile Spinelli, 3 per Elvira Serra e 2 per Raffaele Pesce. Non è escluso, però, che i numeri possano ridursi.

Il centro-destra

Ancora in bilico il centro-destra che anche in occasione di queste amministrative, come accade da 15 anni, ha perso l’occasione per costruire un gruppo compatto, capace di sfidare i rappresentanti dell’amministrazione uscente.

Eppure qualcuno ci aveva provato già un anno fa: Giovanni Basile si era presentato come candidato della coalizione. Un passo avanti solitario che di fatto è risultato vano poiché nessuno lo ha seguito.

Poi ci aveva provato Costabile Spinelli, ex sindaco di Castellabate, ma gli storici esponenti della destra agropolese hanno storto il naso tenendolo a distanza. Poco credibile la proposta di Gisella Botticchio, mentre sembrava potesse riavvicinare Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega, la candidatura di Adamo Coppola, sfumata di fronte ad un quadro politico frammentato.

Ora il partito della Meloni sembra vicino ad Elvira Serra, quello di Berlusconi dialoga ancora con vari schieramenti. Il risultato è che oggi su 5 candidati ben 3 escono fuori dal gruppo che ha governato la città negli ultimi 15 anni, con il centro-destra che non è riuscito a costruire nessuna valida alternativa.

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