Rifiuti a Persano, sette indagati

Katiuscia Stio

SERRE. Sette persone sono indagate per il caso dei rifiuti stipati al porto di Salerno e destinati a Persano. Lo ha deciso la Procura di Potenza, competente per il caso. Sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti quattro persone legate alla Sra, la società con sede a Polla che ha gestito i rifiuti in Italia, due intermediari tunisini ed un broker calabrese.

Rifiuti al porto di Salerno e destinati a Persano: i controlli

Ieri la Procura di Potenza ha avviato i controlli sui rifiuti stipati dentro i 213 container provenienti dalla Tunisia che da oltre un mese stazionano nel porto commerciale di Salerno in attesa di essere trasferiti a Persano.

Poco prima delle 14 di ieri il magistrato lucano Vincenzo Montemurro è arrivato al porto con i Noe, i periti della Procura, i vigili del fuoco di Salerno. Presenti anche i tecnici di parte.

Il nucleo speciale dei vigili del fuoco, Nbcr, ha effettuato controlli per verificare il pericolo contagio da sostanze nucleari, biologiche, chimiche o radiologiche che possano provocare danni a persone o animali. 33 i container analizzati. Tutti gli esami hanno fin ora dato esito negativo.

Non è stato aperto il container numero 213, quello che avrebbe un contenuto maggiore rispetto al previsto e che potrebbe contenere combusto di rifiuti.

Considerata la non pericolosità dei rifiuti, ora si preparerà il loro viaggio verso Persano, nel Comune di Serre.

Il trasferimento

Una volta giunti nella zona militare ne verranno scelti una settantina a campione. Questi ultimi verranno trasferiti in un sito idoneo per la caratterizzazione. Gli altri resteranno chiusi e sigillati fino al termine della procedura nell’area di Persano dove sarà garantita una rigida sorveglianza.

Al termine di queste operazioni verrà decisa la destinazione finale di smaltimento. Il Comune di Serre continua a ribadire il suo “no” al trasferimento. Il sindaco Franco Mennella ha lanciato un appello al Capo dello Stato Sergio Mattarella, perché venga rispettato l’accordo secondo cui nel suo Comune non sarebbero mai più stati inviati rifiuti

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