«Affidateci i vostri terreni incolti e noi provvederemo». L’iniziativa nel Cilento

Ernesto Rocco

AQUARA. C’è una drammatica “battaglia del grano” che si combatte da un mese sull’export di prodotti fondamentali per l’alimentazione planetaria. Colpa della guerra in Ucraina: l’Italia è fortemente dipendente, per molte materie prime, dal paese dell’Est. Tra queste c’è anche il grano, anche se con una percentuale non particolarmente ampia secondo le stime di Coldiretti.

L’iniziativa del Mulino di Aquara

In questo contesto è ancora di più importante tornare a coltivare i terreni e produrre risorse e materie prime locali come appunto il grano. Di qui la campagna di sensibilizzazione per la semina del grano avviata dal Mulino Aquara Alburni – Tenuta Martino S.A.S.

«Il settore agricolo dovrebbe rappresentare non solo una risorsa importante ma anche un’opportunità di lavoro su cui investire – osservano dall’azienda – Ciò nonostante, percorrendo i nostri territori, è inevitabile vedere come molti di questi terreni siano stati abbandonati e lasciati incolti».

E ancora: «E’ ora di riappropriarci delle nostre tradizioni per poter migliorare il nostro futuro. Prendiamo iniziative mettendo a frutto le nostre esperienze. Tanti emigranti hanno dimostrato le loro capacità e tanti di questi emigranti sono proprio aquaresi. E’ ora di rimboccarci le maniche».

Il Mulino di Aquara, quindi si dice pronto ad acquistare il seminato oppure ad utilizzare i terreni incolti: «Noi ve lo lavoriamo e portiamo sulle vostre tavole ciò che ne raccoglieremo».

«Se non avete voglia o non avete i mezzi, concedete a noi la possibilità di non lasciarlo abbandonato alle erbacce. Non solo ne trarrete benefici voi ma anche coloro che potranno lavorarlo», dicono dall’azienda. L’obiettivo? Far partire un’economia “ormai moriente” sul territorio.

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