Beni contesi a Policastro: Corte d’Appello non conferma il sequestro

Redazione Infocilento

SANTA MARINA. «La Corte di Appello di Potenza ha nuovamente bocciato le istanze avanzate dalla Comunità Montana Bussento, Lambro e Mingardo, nel ricorso per la sospensione dell’efficacia esecutiva della sentenza del Tribunale di Lagonegro con la quale, lo ricordiamo, è stata riconosciuta la piena titolarità di proprietario del Comune di Santa Marina dei beni già di proprietà Comunità Montana, definendole di non “apprezzabile rilevanza” e rinviando all’udienza del 17.10.2023 per la precisazione delle conclusioni». E’ quanto si legge in una nota del Comune di Santa Marina in riferimento ad un’annosa vicenda che riguarda dei beni contesi tra l’ente comunale e la Comunità Montana Bussento, Lambro e Mingardo.

«Al fine di evitare la continuazione di spreco e cattiva gestione di denaro pubblico, è stato già richiesto con forza alla Corte dei Conti ed alle altre autorità competenti, la verifica della presenza dei presupposti per procedere al commissariamento dell’Ente Montano e l’individuazione di eventuali responsabilità contabili e penali dei propri funzionari ed amministratori», prosegue la nota del Comune.

Ma dalla Comunità Montana forniscono un’altra versione dei fatti: «Come al solito, il Sindaco del Comune di Santa Marina usa toni trionfalistici per le proprie (ritenute) gesta e gratuitamente offensivi delle altrui professionalità e competenze», esordisce il presidente Vincenzo Speranza.

«La Corte di Appello di Potenza, sulla base della delibazione tipica della fase cautelare, ha soltanto ritenuto che non vi fossero le condizioni per disporre il mantenimento del sequestro giudiziario, già oggetto di provvedimenti da parte del giudice di primo grado – aggiunge – e facendo espressamente salva “comunque, ogni decisione finale all’esito della causa”, lasciando impregiudicate le questioni di merito della controversia che saranno decise all’udienza di ottobre 2023».

«Nel frattempo attendiamo che il Comune di Santa Marina versi i tanti emolumenti che deve alla Comunità Montana, non solo per la gestione delle aree oggetto di causa, e, queste si, foriere di responsabilità erariale. Si tratta, in conclusione, di un passaggio processuale dovuto, che non ipoteca affatto l’esito della causa e men che meno incide sulla legge oggi vigente che il Sindaco dovrebbe ben conoscere», conclude Vincenzo Speranza.

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