Agropoli 1950, un innovativo corso di Olivicoltura

Ernesto Apicella

Nell’immediato dopoguerra, la situazione economica in Italia non era delle migliori. Dal Sud era ripartita l’emigrazione, questa volta in direzione nord Italia e nord Europa. L’economia agropolese basata sull’agricoltura, con la guerra aveva subito un duro colpo e i giovani ritornati dai vari fronti, anziché lavorare nei campi, emigrarono alla ricerca di migliore fortuna.

Per ridare fiducia e creare nuova forza lavoro, nell’Aprile del 1950, la Pontificia Commissione di Assistenza, attraverso il Parroco Don Carmelo Merola, istituì un corso di Olivicoltori ad Agropoli.

Le lezioni teoriche furono affidate al Geometra Gennaro Guariglia. Mentre i corsi pratici erano tenuti da Pasquale Berra e da Biagio Moschillo. I cittadini che aderirono al corso, furono incentivati con una paga di 300 lire al giorno, con assegni di presenza e di disoccupazione e in più ricevevano 60 lire per ogni persona a carico. Alla fine del corso i più meritevoli, per bravura ed apprendimento, ottenevano un premio di 3.000 lire.

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