Agropoli: il centro-sinistra si riunisce alla ricerca dell’unità

Roberta Foccillo

AGROPOLI. C’è attesa ad Agropoli per il vertice del centro-sinistra che si terrà questo pomeriggio e dal quale dovrebbe arrivare una definizione del nome del candidato sindaco. In realtà è difficile che la soluzione possa arrivare già oggi considerato che si tratta soltanto di un primo confronto a cui ne seguiranno altri con le liste civiche.

Il Pd proporrà il nome di Adamo Coppola. Ovunque, infatti, il Partito Democratico ha riproposto i sindaci uscenti, e non sarà diverso ad Agropoli. Ma bisognerà condividere il nome con gli altri gruppi della coalizione. Il PSI rappresentato in consiglio comunale da Franco Di Biasi (5 anni fa con il Pd), Italia Viva, con a capo Elvira Serra, ex vicesindaco del Pd e il Movimento 5 Stelle, guidato dal consigliere comunale Mario Pesca. Quest’ultimo non porrà veti alla proposta di una ricandidatura di Adamo Coppola; i socialisti occupano da tempo una posizione poco chiara mentre Elvira Serra ha praticamente fatto saltare il reale valore del tavolo 24 ore prima, annunciando che senza se e senza ma lei sarà candidata a sindaco, dunque gli alleati dovranno accodarsi o andare da soli.

Proprio la scelta del candidato sindaco sembra oggi prevalere sui programmi per la città, emergono tanti, troppi personalismi che non consentono invece di parlare di proposte. Adamo Coppola dal suo canto resta in una posizione di attesa, forte delle due liste civiche già pronte e della volontà comunque di ripresentarsi all’elettorato.

In cinque anni non ha realizzato le grandi opere del suo predecessore Franco Alfieri, ma ha garantito la manutenzione di diverse strutture pubbliche e rimesso in sesto il bilancio. La pandemia ha bloccato il resto.

Ci sono comunque molte criticità irrisolte, su tutte quelle della posidonia, un problema che pure Coppola ha ereditato ma che fin ora non è stato capace di risolvere, anche se da palazzo di città lanciano segnali di ottimismo. I suoi detrattori parlano di una impopolarità cavalcante in città, che in parte era comunque prevedibile dopo i 10 anni di governo Alfieri che tanto ha dato in termini di opere pubbliche alla città.

L’impressione è che con un centro-sinistra unito la vittoria sia quasi scontata. Se dal tavolo di stasera e da quelli a seguire emergeranno divisioni, invece, la stabilità politica di cui gode Agropoli da quindici anni è destinata a finire.

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