Cilento: fondi per i borghi a rischio abbandono. Scoppia la polemica

Ernesto Rocco

ROSCIGNO. Fondi Pnrr per l’attrattiva dei borghi. Dal Ministero della Cultura arrivano risorse per avviare progetti pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei territori a rischio abbandono o abbandonati. Spetta alle Regioni individuare i centri caratterizzati da un “indice di spopolamento progressivo e rilevante”.

Fondi per i borghi a rischio abbandono, la polemica

La Campania ne ha selezionati 38 e tra questi manca il borgo fantasma per antonomasia, Roscigno, che tra l’altro in mezzo secolo ha perso il 50% della popolazione, come del resto gran parte dei centri del comprensorio.

Su tutte le furie il sindaco Pino Palmieri secondo cui il bando della Regione «è vergognoso e offensivo» per il suo comune.

«Basta scorrere l’elenco dei comuni ammessi per rendersi conto della stortura “politica”. Solo chi non vuole vedere non se ne accorge», prosegue il primo cittadino. E aggiunge: «se i fondi PNRR per i comuni passeranno per la Regione sarà un disastro. I fondi devono essere inviati dal governo direttamente ai comuni. Non è il momento di alimentare le clientele ma della buona politica».

Il finanziamento

Dal Mibact è stato stanziato un miliardo di euro; la Regione ha pubblicato un avviso pubblico per manifestazioni d’interesse finalizzato ad identificare un intervento pilota volto al recupero del patrimonio architettonico, culturale e ambientale per il rafforzamento dell’attrattività dei borghi e dei centri storici di piccola dimensione.

Ciò attraverso il restauro e il recupero di spazi urbani, edifici storici o culturali, nonché elementi distintivi del carattere identitario, insieme all’attivazione di iniziative imprenditoriali e commerciali che creino ricadute occupazionali sul territorio.

I destinatari

Selezionati i comuni con una percentuale di abitazioni vuote sul totale disponibile superiore al 20%; quelli con più del 30% di edifici residenziali realizzati prima del 1945; quelli che hanno avuto un calo della popolazione del 20% nell’ultimo decennio; i centri turistici e quelli con un numero di unità immobiliari residenziali che non superino le 300 unità.

Nel comprensorio del Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni rispettano tali requisiti Bellosguardo, Caselle in Pittari, Castel San Lorenzo, Ceraso, Cicerale, Cuccaro Vetere, Felitto, Futani, Gioi, Montano Antilia, Monte San Giacomo, Piaggine, Pisciotta, Pollica, Postiglione, Roccagloriosa, Rutino, San Mauro La Bruca, Sanza, Sessa Cilento e Torre Orsaia.

Ognuno di questi comuni potrà candidare un solo borgo e una sola idea progettuale e potrà coinvolgere altri soggetti, pubblici e privati.

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