Ospedale di Agropoli: verso apertura di sale operatorie e tre reparti

Carmela Santi
Ospedale di Agropoli

Da qualche giorno è stato riattivato presso l’ospedale San Luca di Vallo, il reparto di degenza per pazienti Covid a bassa intensità di cura e, se del caso, a media ed elevata intensità. Sei posti letto nell’ex reparto di cardiologia situato al secondo piano del presidio ospedaliero.

Un’area Covid attivata già due anni fa, all’inizio della pandemia, poi chiusa con l’apertura del centro Covid di Agropoli.

Considerato l’aumento delle positività e le ospedalizzazioni la direzione sanitaria del San Luca ha deciso di riaprire il reparto.

La decisione non ha mancato di creare polemiche. In una nota il segretario territoriale Nursind Biagio Tomasco chiede “l’immediata chiusura del reparto” ed elenca una serie di criticità. La nota è stata inviata oltre ai vertici dell’Asl di Salerno e al Prefetto, anche ai Nas per opportuni interventi. Si parla infatti dell’assenza di percorsi dedicati e sicuri adibiti al trasporto dei pazienti ricoverati nella struttura, dell’assenza di aree “pulito sporco” ben differenziate e segnalate. E ancora di zona filtro funzionale, di zona per la svestizione separata dal reparto di degenza. Non ci sono stanze di isolamento dotate di pressione negativa e di anticamera antistante. Un lungo elenco di criticità che ha portato il sindaco ad alzare la voce e a chiedere che l’area Covid del San Luca venga chiusa.

Una risposta alle richieste del sindacato potrebbe arrivare con quanto deciso già ieri mattina durante una riunione che si è svolta presso la sede dell’Asl di Salerno. Alla presenza dei vertici sanitari è stata infatti discussa la possibilità di potenziare ulteriormente la struttura Covid di Agropoli. Dovrebbero entrare in funzione già nelle prossime ore le sale operatorie per trattare pazienti positivi che necessitano interventi urgenti. Potrebbero essere attivate anche delle specialistiche che riguarderebbero sempre pazienti positivi.

Attualmente l’Ospedale Civile ha attivo un reparto Covid e uno di Malattie Infettive a bassa e media intensità. Con il potenziamento e la riorganizzazione della struttura in polo Covid il nosocomio Agropolese vedrebbe finalmente funzionare le sale operatorie già pronte da tempo, oltre ad avere attivo un reparto di cardiologia, uno di ortopedia, ginecologia e ostetricia che darebbero assistenza ai tanti malati Covid che oggi non possono essere trattati nelle strutture ospedaliere.

In questa riorganizzazione dovrebbe essere chiuso almeno per il momento il primo soccorso attivo presso l’ospedale di Agropoli che potrebbe accogliere soltanto i casi Covid. Resta infatti la criticità sul fronte personale. Allo stato attuale risultano in dotazione, presso il presidio di Agropoli, 25 infermieri per la terapia intensiva e 22 per malattie infettive. Mancano all’appello per la terapia intensiva e sub intensiva 25 unità mentre per la degenza di Malattie Infettive mancano 8 unità infermieristiche.

La riattivazione rappresenta comunque un buon segnale: terminata la pandemia i reparti potrebbero restare aperti.

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