Proposti nuovi criteri per i pazienti covid: “gli asintomatici non sono casi”

Redazione Infocilento

Possibili cambi di colore delle Regioni in virtù dell’emergenza covid. Tutto è legato a doppio filo al numero delle ospedalizzazioni. “Le Regioni chiederanno di adottare le linee guida dell’Ecdc” per la definizione di ‘caso covid, dice Zaia all’Adnkronos, accendendo i riflettori sul dibattito. “L’Ecdc, organo ufficiale europeo, chiarisce che devono essere soddisfatti due criteri: il soggetto deve avere malattie respiratorie o sintomi influenzali e deve risultare positivo ad un tampone, antigenico o molecolare. Il paziente positivo ma senza sintomi non è un caso, lo dice l’Ecdc”.

La definizione di ‘caso covid’ ha un impatto anche sul numero dei ricoveri. “La partoriente che entra in ospedale e risulta positiva nello screening viene inserita tra i pazienti positivi. Si tratta di persone che sono in ospedale per altri motivi, non per il covid. Il caso tipico, più frequente, è proprio quello della partoriente. Noi chiediamo che questa quota di pazienti, non è vastissima ma pesa sul passaggio da zona a zona, venga depennata dalle statistiche. Una signora che va in ospedale per partorire, risulta positiva ma non ha sintomi non è un caso per le linee Ecdc. Voglio essere chiaro, non si sta banalizzando nulla”, evidenzia.

Per l’Istituto superiore di sanità, d’altra parte, i positivi asintomatici vanno conteggiati tra i casi covid. “La definizione di caso di sorveglianza deve contenere i positivi, e non solo i casi con sintomatologia più indicativa di Covid-19 (sintomi respiratori, febbre elevata, alterazione gusto e olfatto eccetera)”, spiega l’Istituto superiore di sanità in un ‘primo piano’ sul proprio sito.

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