Erosione costiera, è allarme nel Cilento

Costabile Pio Russomando
Erosione costiera

Da Agropoli a Villammare, passando per i comuni di Castellabate e Montecorice, è allarme erosione costiera nel comprensorio cilentano. Gli effetti devastanti del mare sono sempre più evidenti, e il territorio, che deve le sue fortune soprattutto al turismo balneare, rischia anno dopo anno di trovarsi con metri di spiagge in meno.

Erosione costiera, l’allarme di residenti e imprenditori balneari

A lanciare l’allarme sono proprio i residenti, alcuni dei quali si ritrovano le proprie abitazioni minacciate dalle mareggiate. Ma anche imprenditori balneari manifestano disagio e chiedono interventi. Eppure, proprio le opere poste in essere dall’uomo, finora non hanno determinato sempre la risoluzione del problema. In alcuni casi, addirittura, lo hanno aggravato.

La situazione nei comuni del Cilento

Ad Agropoli, ad esempio, se le barriere posizionate sul lungomare hanno in parte frenato il fenomeno erosivo, al Lido Azzurro hanno sì protetto la costa, ma al contempo hanno fatto in modo che la spiaggia divenisse un luogo di accumulo di posidonia. Questa si spiaggia e non riesce più a tornare a largo. Non è migliore la situazione del Comune di Castellabate, e in particolare ad Ogliastro Marina dove pure si segnalano disagi.

Anche Montecorice e San Mauro Cilento, con le loro frazioni costiere, hanno perso metri preziosi di costa. Scendendo più sud, notevoli i disagi che si sono registrati a causa delle mareggiate invernali ad Ascea dove alcune strutture balneari sono state distrutte dalle onde. Qui pure era stata installata una barriera antierosione che ha protetto un tratto di litorale, esponendo a rischio la parte restante.

Nell’area del Golfo di Policastro i problemi di erosione costiera non mancano. A Vibonati sono alcuni anni che si chiedono interventi per la tutela della fascia costiera di Villammare, mentre a Capitello di Ispani proprio recentemente i residenti hanno chiesto interventi per proteggere le loro proprietà danneggiate dal mare.

Strutture private e infrastrutture pubbliche sono a rischio, l’appello ad interventi è sempre più frequente, ma la mano dell’uomo spesso è stata un danno.

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