Giungano, ancora polemiche contro il vicesindaco: “Si dimetta”

Redazione Infocilento

Sono apparsi in questi giorni sulle mura cittadine numerosi manifesti richiedenti le dimissioni del Vicesindaco Russomando Franco. Tali manifesti sono sottoscritti da un gruppo di cittadini che sembrerebbe essersi costituito in comitato denominato “Cittadini Onesti”.

“Premesso che questa parte politica di opposizione, peraltro accusata di essere inerte in merito alla vicenda, esprime la propria solidarietà alla persona del Vicesindaco, occorre fare una precisazione politica al riguardo – fanno sapere dalla minoranza – Ad oggi non è ancora intervenuta una presa di posizione del Sindaco in merito alla vicenda. Se la Procura ha ipotizzato scenari che poco hanno a che fare con la buona amministrazione e molto con la malagestione della cosa pubblica, il Sindaco deve fare chiarezza sulla posizione del Vicesindaco nella vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto”.

Poi l’affondoall’esecutivo Orlotti: “La preoccupazione unica di questa amministrazione è stata invece quella di far affiggere sui manifesti la dicitura “affissione abusiva” quasi a voler zittire le voci dei “cittadini onesti”, circostanza peraltro mai verificatasi in materia di affissione pubblica, con la conseguente creazione di un precedente in merito alla fattispecie. Se per questa maggioranza i cittadini non devono sapere, a questo punto appare nostro dovere informare. E’ in corso dinanzi al Tribunale di Salerno il procedimento penale che vede imputato il Vicesindaco, nonché assessore ai lavori pubblici, Russomando Franco, con l’accusa di aver commesso, nell’esercizio delle sue funzioni di amministratore pubblico, vari reati tra cui truffa e abuso d’ufficio anche in concorso con altri soggetti. Per tali reati la Procura ha individuato quale parte lesa l’ente Comune che ad oggi inspiegabilmente non si è ancora costituito in giudizio per ottenere il risarcimento del danno subito”.

“Questa parte politica – prosegue la nota della minoranza – non comprende l’inerzia dell’amministrazione pur in presenza di un danno pacificamente riconosciuto dalla magistratura atteso che, in altri casi molto meno gravi per non dire addirittura banali, ha speso soldi pubblici per tutelare l’immagine e l’onorabilità del Comune presumibilmente lesi da un commento Facebook. Siamo al paradosso più assoluto, ancora una volta l’interesse privato prevale su quello pubblico e ancora una volta noi consiglieri di opposizione vogliamo meravigliarci per tale gestione arbitraria della cosa pubblica. Le dimissioni oggi sono inevitabili nel segno dell’opportunità e del rispetto delle Istituzioni e degli stessi cittadini di Giungano. Le dimissioni inoltre si rendono necessarie attesa l’impossibilità ormai a svolgere il suo ruolo per un’acclarata incompatibilità che si è venuta a creare nei confronti del comune parte lesa dal suo operato; infatti alla prossima udienza l’ente dovrà necessariamente costituirsi parte civile non potendo procrastinare ulteriormente la propria tutela”.

“Si comunica inoltre alla cittadinanza che nonostante siano trascorsi diversi mesi dal rinvio a giudizio del Russomando, e nonostante qualsiasi avversario politico ne avrebbe immediatamente data comunicazione, questa parte politica ha tentato di instaurare un dialogo con la maggioranza improntato alla collaborazione nell’interesse della cittadinanza che spesso risulta vittima inconsapevole di contrasti politici – concludono dall’opposizione – L’amministrazione deve fornire l’esempio di scelte condivise e deve altresì unirsi e concentrarsi esclusivamente per il benessere collettivo piuttosto che proteggere il singolo amministratore imputato di reati a danno dell’ente stesso. A tal fine la nostra capogruppo si era personalmente proposta di fornire il proprio contributo personale e professionale a questa amministrazione pur rimanendo nel proprio ruolo all’interno dell’opposizione. Questo messaggio purtroppo non è stato recepito da chi oggi avrebbe dovuto fare un passo in dietro dimostrando ancora una volta un attaccamento ingiustificato alla poltrona.
Tanto si doveva alla cittadinanza non per mera posizione politica ma per rendere tutti partecipi della gravità dei fatti che attengono i propri amministratori nella speranza di seminare in un terreno fertile”.

Condividi questo articolo
Exit mobile version