Sapri, alta velocità: il Comitato non si ferma e proclama il Manifesto di Lotta

Roberta Foccillo

SAPRI. Domani, 13 novembre alle ore 16.30, il Comitato di Lotta ( ex Comitato Civico 1987), proclamerà il Manifesto di Lotta; tutta la cittadinanza è invitata a partecipare presso l’Aula consiliare del Comune.

Il Comitato, si impegnerà con forza, a denunciare il comportamento di chi antepone i propri interessi personali a quelli del territorio, o si occupi esclusivamente di difendere il proprio interesse.

Il Comitato di Lotta, durante questi mesi, ha cercato di interloquire sul tema dell’Alta Velocità con il Ministero dei Trasporti, il Ministero per il Sud, la Regione Campania, le Amministrazioni locali e Rete Ferroviaria Italiana.

“In molte occasioni, è sembrato che il dialogo sia stato unilaterale. I timidi riscontri che abbiamo ricevuto servivano soltanto a salvare le apparenze. Alcuni hanno ritenuto che non meritassimo neppure di essere ascoltati; per costoro l’obiettivo era di costringerci a rinunciare alla nostra sacrosanta battaglia. – queste le parole dei rappresentanti.

Qualcuno ha pure provato a seminare discordia, facendo circolare falsità e definendoci delle marionette ora di qualcuno, ora di qualcun’altro. Sia chiaro: noi lottiamo democraticamente per un solo, preciso obiettivo. Non si tratta di elemosinare qualche minuto di attenzione da politici, enti e istituzioni; ma di esercitare il nostro sacrosanto diritto ad essere partecipi delle decisioni che riguardano le comunità in cui viviamo, vivremo e vivranno i nostri figli. Il punto è che chi non è con noi, è contro la nostra terra– proseguono.

I Burattini non siamo noi

Nessun soggetto politico o Ente ci ha spiegato perché Sapri e il basso Cilento sono esclusi dal tracciato AV. Anzi, neppure ci consentono di individuare il responsabile di tale scelta così evidentemente sbagliata. Molti dei soggetti con cui abbiamo avuto interlocuzioni si sono limitati a scaricare la responsabilità della decisione “più in alto” nella gerarchia istituzionale; oppure ad imputarla a politiche aziendali (come a dire che non è affare loro o che possono poco o nulla).

Ma è chiaro, ormai, che chi si sottrae a un serio confronto si assume la responsabilità di aver tagliato fuori il territorio dalla grande ferrovia che unirà gli estremi della Penisola“- concludono, in attesa di un riscontro concreto dalle autorità competenti.

Condividi questo articolo
Exit mobile version