Sessa Cilento: il covid blocca ancora la “Fera re Sessa”

Ernesto Rocco

SESSA CILENTO. Il 6, il 7 e l’8 dicembre nel piccolo centro cilentano si svolge la fiera dell’Immacolata, meglio conosciuta come “Fera re Sessa.” Per i paesi arroccati alle falde del Monte Stella, la fiera ha sempre rappresentato l’inizio ufficiale del periodo natalizio che non può cominciare senza aver prima acquistato addobbi, torroni e dolci tipici.
Purtroppo, però, a causa del covid anche quest’anno l’evento non potrà svolgersi. Lo ha reso noto il sindaco Gerardo Botti.

«A seguito dell’aumento dei contagi da Covid-19 a livello nazionale, vista la presenza di casi di positività anche sul territorio comunale, con decisione non facile, ma doverosa visto l’attuale andamento dei contagi, l’Amministrazione avvisa la cittadinanza che non si darà luogo, per il periodo 6-7-8 dicembre 2021, alla Fiera dell’Immacolata». fa sapere il primo cittadino.

La Fiera di Sessa vanta una lunga storia; le sue prime notizie risalgono al 1881. All’epoca costituiva un importante appuntamento per una società che basava la propria economia esclusivamente sull’allevamento e l’agricoltura. Alla fiera si andava, perciò, essenzialmente per vendere e comprare bestiame.

La possibilità di trovarvi i maiali di “cinta senese” provenienti dalla Toscana, poi, rendeva la fiera un evento unico nel suo genere. L’allestimento cominciava molti giorni prima quando si procedeva al montaggio di ricoveri in legno da affittare ai mercanti provenienti da lontano. La fiera non era soltanto un evento commerciale; essa offriva anche momenti ricreativi.

Al calar della sera, infatti, venditori e cittadini si ritrovavano davanti ai fuochi per mangiare caldarroste e intonare canti popolari.
Nonostante in tempi moderni la fiera abbia perso questo carattere folkloristico, essa rimane inserita a pieno titolo nella tradizione natalizia del comune di Sessa Cilento e di quelli limitrofi.

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