Castelnuovo Cilento: cosa significa vivere in un borgo

Rossella Tanzola

Castelnuovo Cilento (Castièdde Nuove in dialetto cilentano) è un piccolo paesino della provincia di Salerno situato in cima ad una collina, a circa 280 metri sul livello del mare, con poco più di 2000 persone. Il borgo apparteneva al feudo di Agnello di Senerchia, fu fondato da Arnulfo, passò poi per vendita ad Antonio Carafa e da questo ai Damiani e ai Talamo Atenolfi. Dal 1811 al 1860 ha fatto parte del Circondario di Vallo della Lucania, appartenente all’omonimo distretto del Regno delle Due Sicilie.

Esso mantiene la sua unicità grazie all’accoglienza dei suoi abitanti, sempre solari e sorridenti non appena incontrano un passante interessato a saperne di più del luogo in cui soggiorna. È un posto caratteristico e coinvolgente specialmente dal punto di vista artistico perchè è ricco di storia medievale e contemporanea.

Non a caso, i monumenti e i luoghi d’interesse principali sono il Castello, la Chiesa di Maria Maddalena e le opere di Guerino Galzerano. Il Castello Talamo-Atenolfi di Castelnuovo Cilento e la sua Torre si trovano nel centro del paese; ha origini molto antiche e presenta una pianta quadrata. Era un punto di controllo dei Longobardi sulle vie d’accesso nel Cilento, insieme alla Torre di Velia e alla Torre di Novi Velia.

Attraversando le sue porte si arriva su una scalinata che conduce alla Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena, che vede il festeggiamento della Patrona Santa Maria Maddalena appunto, il 22 luglio. Altra curiosità interessante da approfondire sono le opere visibili in ciottoli di Guerino Galzerano. Questo uomo caricava sulla spalla sacchi pieni di piccole pietruzze recuperate in riva al mare o nei fiumi e da qui diede origine, nel tempo, a delle vere e proprie sculture riprodotte con costanza quotidiana e determinazione profonda.

Queste particolari sculture, ispirate dalla passione per il suo lavoro, sono state realizzate partendo dalla sua casa, chiamata Casa dei ciottoli, per poi continuare in tutto il paese con il giardino sotto il castello e la propria tomba, dove troviamo un epitaffio sarcastico che riporta esattamente queste parole: “Ricordate: dove io ero tu sei, dove io sono tu sarai”.

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