Politica in fermento a Montecorice tra accuse, beghe giudiziarie ed equilibri a rischio

Elena Matarazzo

MONTECORICE. C’è maretta nel comune cilentano dove la campagna elettorale sembra stia entrando nel vivo. A Montecorice si voterà il prossimo anno ma già ci sono i primi segnali di fermento. La posizione dell’amministrazione comunale non sembra tanto salda dopo le vicissitudini dei mesi scorsi che hanno portato a nuovi accordi e alleanze rimescolando gli equilibri del consiglio comunale.

Lo dimostra anche l’assise dello scorso 23 ottobre. I vari argomenti all’ordine del giorno, per lo più questioni relative a variazioni di bilancio, sono state approvate soltanto grazie alla presenza in aula di Pasquale Tarallo (indipendente) che ha garantito il numero legale dell’assemblea. I cinque consiglieri di maggioranza, infatti, da soli non avrebbero raggiunto il numero legale.

A rendere ancor più pesante il clima la recente operazione giudiziaria che ha coinvolto un funzionario dell’ente e due tecnici (leggi qui) La politica in questa vicenda è rimasta fuori, lo ha rimarcato il sindaco Pierpaolo Piccirilli, rimarcando l’estraneità dell’Ente a questioni che riguardano gli uffici.

Eppure c’è chi la pensa diversamente poiché da alcune ore in paese circola un volantino anonimo in cui si parla di “corruzione” presso il Municipio e non si risparmiano accuse anche alla classe politica. Insomma la campagna elettorale sembra stia per entrare nel vivo.

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